Monopoli, maestra “aggredita” in DDI da una mamma
Succede anche questo nel nostro strano paese, dove il progressivo svilimento della categoria dei docenti sta lentamente conducendo la scuola ad un punto di non ritorno, complice una politica sempre più alla ricerca di facile consenso piuttosto che di operazioni lungimiranti e di utilità pubblica. Le ultime vicende legate alla pandemia, che stanno vedendo in Puglia addirittura uno scontro istituzionale tra Ministero e Regione, proprio nel momento in cui forse sarebbe stato necessario mostrare unità e maturità, ha letteralmente gettato la scuola nel caos e del caos si nutre l’ignoranza e la violenza verbale sempre più imperante nei mass media e, soprattutto, nei social. Il passo dal virtuale al virtuale/reale è breve ed è successo che a Monopoli una madre, forse già avvezza a polemiche sui gruppi whatsapp o sui social, ha pensato bene di adottare la stessa tipologia di “comunicazione”, “aggredendo verbalmente” una maestra mentre svolgeva dignitosamente e con professionalità il suo lavoro, rea di aver tardato qualche minuto (con fondato motivo peraltro) a collegarsi in DDI. Umiliata davanti ad alunni presenti in aula e in collegamento e forse davanti ad altri genitori presenti oltre lo schermo. Un episodio davvero deplorevole, squallido, da censurare che però ci offre l’idea del livello di arroganza, presunzione e mancanza di rispetto dell’altrui lavoro da parte di molti genitori e non. Forse sarebbe necessario un bagno di umiltà e cominciare a chiedersi: sulla base di quali competenze esprimo giudizi? Spesso i giudizi, quelli più lesivi del prossimo, sono fondati sul nulla. Alla docente la solidarietà della redazione.
Cosimo Lamanna
Foto web “Famiglia cristiana”