Monopoli, Spazio Civico, “finalmente un assessore ai servizi sociali”
“Non possiamo che essere contenti, dopo 6 mesi di vuoto, della nomina del nuovo assessore comunale ai servizi sociali: più volte avevamo sottolineato quanto inopportuno e dannoso fosse per la città non avere un riferimento politico per un’area così strategica dell’azione amministrativa, specie nella situazione di pandemia che viviamo ormai da un anno”. A dichiararlo i consiglieri comunali di Spazio Civico Silvia Contento, Francesco Tamborrino e Carlo Maione.
“Esprimiamo sinceri auguri alla giovane assessora auspicando che abbia chiari in mente i temi su cui dover agire con tempestività ed efficacia, portando finalmente un po’ di chiarezza nella confusione amministrativa che regna nel settore ormai da mesi, nonostante le buone intenzioni e le dichiarazioni di facciata. Le fasce deboli della città – proseguono i tre consiglieri – sono abbandonate a se stesse da una amministrazione distratta da cantieri, cemento, lustrini e paillettes. Dopo quasi un anno di Covid e restrizioni anche le classi medie scivolano rovinosamente verso le soglie di povertà ed è necessario rispondere con efficacia, trasparenza e risolutezza alle necessità di chi non ha di che vivere o sta attraversando un momento di forte sofferenza”.
“Ma non di solo covid soffre la nostra città: ci auguriamo che la neo assessora riesca a portare luce e iniziative su questioni ormai datate. Dalla disabilità su cui ancora tanto c’è da fare anche su temi spicci come le barriere architettoniche (anche di edifici comunali) alla gestione della mensa sociale non come semplice servizio di ristorazione collettiva ma potenziando il lavoro dei volontari sotto il profilo dell’integrazione, passando per un approccio sociale (e non solo imprenditoriale) alle politiche abitative a sostegno di chi cerca casa ma anche di chi affitta a coppie giovani per lunghi periodi. All’assessore Gentile chiediamo impegni forti e concreti – proseguono Contento, Tamborrino e Maione – sulle tante fragilità psichiche e fisiche che affliggono le famiglie della nostra città sia in termini di supporto a chi vive il disagio che di affiancamento ai loro caregiver e, infine, su tutte le altre tematiche sospese un cambio di passo, una maggiore sensibilità sulle proposte e alle esperienze, non dell’opposizione che sarebbe troppo, ma quantomeno delle tante associazioni e realtà attive nel settore da decenni”.