Monopoli e la funzione educativa della Polizia Locale
Riportiamo la nota del Movimento Manisporche di Monopoli, significando che la nostra non rientra tra quelle definite “le maggiori testate locali”. Alla nostra redazione, infatti, solitamente arrivano solo richieste di replica da parte di Michele Cassano, mentre le normali comunicazioni circa le attività svolte dalla Polizia Locale, sono riservate esclusivamente a testate giornalistiche evidentemente ritenute degne di riportare le brillanti operazioni della Polizia locale di Monopoli (ndr)
Ecco il comunicato
CHE FINE HA FATTO LA FUNZIONE EDUCATIVA DEL CORPO DI POLIZIA LOCALE?
Un comunicato autocelebrativo imbevuto di paternalismo per descrivere tre ragazze minorenni come astute criminali
IL FATTO
Questo venerdì 26 marzo, cliccando sui link delle “maggiori” testate online monopolitane, non c’è nessuno che non abbia potuto leggere il comunicato stampa redatto e diffuso dal Comandante della Polizia Locale di Monopoli dott. Michele Cassano: tre adolescenti sono state fermate da una volante civetta che, con una manovra apparentemente da blitz, le ha trovate in possesso di 1,26 gr di marijuana.
Fin dalle prime righe il tono è chiaro: la Polizia di Monopoli pattuglia le strade e, quando sente odore di erba, interviene tempestivamente. Scende negli scantinati della città e sa prevedere ogni mossa. Se le “giovani signorine” furbamente provano a “farla franca”, lanciando il pacchetto d’erba dal lucernaio, c’è già un agente pronto ad anticiparne le mosse, mandando in fumo la serata delle ragazze sebbene – come il comunicato ci tiene a sottolineare – “non come avevano organizzato” loro.
LE SANZIONI
Di seguito si citano le sanzioni intraprese contro le ragazze: la constatazione dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti a carico del Tribunale dei Minori e la violazione delle disposizioni previste dal DPCM.
CHI SONO I VERI CRIMINALI DELLA DROGA IN CITTÀ?
La piaga degli stupefacenti, a Monopoli, non riguarda la marijuana consumata da tre minorenni, ma lo spaccio organizzato di droghe pesanti.
Che la Polizia Locale impieghi cinque paragrafi, in un comunicato vuoto ed elogiativo, è un grave problema, perché attesta un atteggiamento proibizionista di cui la città non ha bisogno, e la pochezza di un Corpo che, anziché tutelare i minori, pubblicizza un proprio intervento su fatti penalmente irrisori e irrilevanti, utilizzando i toni che ci si aspetterebbe nel caso di un blitz ai danni di spacciatori, ben più difficilmente raggiungibili delle tre minorenni in uno scantinato.
LA DEBOLEZZA DEL COMUNICATO
Si fa riferimento a 1,26 gr di marijuana purissima ma nella riga successiva viene chiarito come gli esami qualitativi non siano stati ancora effettuati. Si tace di come il quantitativo in possesso delle tre ragazze sia ben al di sotto dei limiti massimi di principio attivo per dose media giornaliera individuale previsti dallo stesso DPR 309/1990.
PERCHÉ LA POLIZIA LOCALE SI È MOSSA CON TANTA VEEMENZA?
Se il desiderio è quello di punire tre ragazze per educarne cento, allora è necessario fare un passaggio ulteriore e soffermarsi sull’opportunità di redigere e inviare alla stampa un tale comunicato in un momento storico in cui ci sono gravi preoccupazioni sulla sanità mentale dei ragazzi. I ripetuti lockdown e i percorsi formativi a singhiozzo, le difficoltà economiche delle famiglie e la sensazione di non aver alcun potere per combattere una pandemia che li deruba del loro futuro, impongono attenzione e cura da parte degli adulti. Siamo tanto distanti dal clima repressivo e di stigma sociale che la Polizia Locale ha usato e di cui ha responsabilità anche chi amministra Monopoli.
Quando si parla di droga e di spaccio, quando si decide di utilizzare gli strumenti penali per educare i ragazzi, bisognerebbe sempre domandarsi per chi sia utile.
Noi ce lo siamo domandati e abbiamo una risposta: per nessuno.