Operazione “Coffe Shop” dei Carabinieri di Monopoli
Alle prime ore dell’alba, in Locorotondo (BA), i Carabinieri della Compagnia di Monopoli (BA), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 individui, ritenuti responsabili, in concorso, di “spaccio di sostanze stupefacenti” (artt. 81, 110 c.p., art. 73 D.P.R. 309/90).
L’indagine – condotta tra febbraio e aprile 2021 – dalla Stazione Carabinieri di Castellana Grotte, è stata avviata a seguito dei servizi di osservazione e pedinamento eseguiti dai militari, insospettiti dall’andirivieni di giovani, noti assuntori di eroina, presso un edificio di Locorotondo, abitato da alcuni degli indagati. Successivamente le investigazioni, condotte anche con attività tecniche, hanno consentito di delineare un contesto criminale costituito da una fitta rete di pusher (il cui legame era rinforzato da vincoli di parentela), dediti alla vendita di cocaina ed eroina presso una palazzina popolare, adibita a market della droga, ove gli acquirenti si recavano anche negli orari del coprifuoco imposto dalla normativa anti-covid 19. In alternativa, laddove veniva segnalata la presenza delle forze dell’ordine, lo spaccio proseguiva tramite corrieri in biciletta, i quali, previo appuntamento, consegnavano le dosi presso bar o aree di servizio, occultandole, durante il tragitto, all’interno di mascherine chirurgiche o nelle cavità orali. In particolare è emersa l’indole violenta del gruppo, i cui componenti erano soliti minacciare di ritorsioni e pestaggi i clienti insolventi, ai quali, in alternativa, veniva prospettato di costringere i parenti a prostituirsi per reperire il denaro necessario a sanare il debito. In altra circostanza, condotti all’interno di una caserma dell’Arma, in quanto trovati in possesso di stupefacente, non avevano esitato ad aggredire con calci e pugni anche i militari, ferendo lievemente tre carabinieri. Per soddisfare la “domanda”, i pusher effettuavano trasferte quasi giornaliere a Taranto, ove acquistavano cocaina che successivamente immettevano nella piazza di Locorotondo al costo di euro 100 al grammo. Gli indagati nel corso degli anni avevano creato un efficiente sistema, tanto da essere riconosciuti come punto di riferimento per i tossicodipendenti del luogo i quali, in più circostanze, suggerivano loro di allargare “il giro”.
Nel corso delle indagini, sono stati accertati oltre 100 episodi di spaccio, sequestrati 21 grammi di eroina, 14 grammi di hashish e segnalati 4 assuntori alla Prefettura di Bari.