Discarica Martucci, Laricchia (M5S) chiede audizione
La consigliera del M5S Antonella Laricchia ha depositato una richiesta di audizione urgente in V Commissione Ambiente in seguito alle notizie di una possibile riapertura delle due discariche di servizio nell’impianto complesso in contrada Martucci e della possibilità di utilizzarle fino al 2026 dopo aver risolto i problemi di impermeabilizzazione.
“Nonostante la contrarietà dei comuni di Mola e Conversano – spiega Laricchia – la Regione ha espresso l’intenzione di riaprire le vasche di servizio dell’impianto di TMB. Per ricevere aggiornamenti sullo stato ambientale e sulla possibile riapertura, ho chiesto di audire gli uffici regionali preposti, l’Asl Bari, l’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, i Comuni di Mola, Conversano e Polignano e l’associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”.
ARPA ha riscontrato “il forte degrado e abbandono” del III lotto a causa della mancata gestione del percolato. In particolare, l’Agenzia ha stimato che “possano essere stati prodotti, dalla data del sequestro ad oggi, approssimativamente 20.000 metri cubi di percolato”. Nonostante le diffide della sezione regionale competente, in cui si prescrivevano al gestore una serie di interventi di messa in sicurezza del sito, niente risulta essere stato fatto e con decreto del 21 maggio 2020, il GIP ha disposto il sequestro preventivo del III lotto. Il 22/02/2021, è stato dato avvio alle indagini nel III lotto. Dagli esiti preliminari delle indagini geoelettriche è emersa la presenza di percolato nell’alveo della discarica e si sospetta che la perdita di percolato possa derivare da una parete laterale della discarica per la possibile rottura della guaina. Le indagini si concluderanno entro la fine dell’estate, mentre nei prossimi giorni è previsto l’avvio delle indagini sui pozzi spia.
“Oltre alle condizioni critiche in cui versa il III lotto della discarica – continua Laricchia – genera preoccupazione la volontà della Regione di mettere in esercizio le vasche A e B che presentano criticità rispetto alla tenuta della guaina. In particolare, AGER considera la discarica utile a garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti nell’area metropolitana di Bari, nonostante la ferma opposizione delle comunità interessate. Eppure, tutto depone per scongiurare qualsiasi riapertura: le indagini effettuate da Arpa, Comitato e Tavolo Tecnico, oltre che la relazione peritale nell’ambito del processo penale in cui si confermava l’esistenza di criticità responsabili dell’instaurarsi di processi attivi di rilascio di contaminanti nel sottosuolo. Tali evidenze, oltre alla recente accertata presenza in un pozzo interno all’impianto di TMB di Selenio e Cloruri in quantità superiori ai limiti, non fanno che confermare il rischio di potenziale contaminazione del sito. Per questo, con l’audizione, intendo conoscere: lo stato attuale degli interventi di indagine e di messa in sicurezza del sito; lo stato delle garanzie finanziarie a copertura delle fasi di chiusura e post gestione prodotte dal gestore per il III lotto; quali azioni immediate si intendono adottare per provvedere all’estrazione del percolato dal III lotto; lo stato delle vasche A e B. Infine, ho chiesto che siano definitivamente chiariti gli orientamenti della Giunta rispetto al destino del sito nell’ambito del nuovo piano rifiuti, per il quale può essere contemplata unicamente la messa in sicurezza e la chiusura, alla luce delle evidenti criticità ambientali e delle caratteristiche del sottosuolo caratterizzato da manifestazioni di carsismo superficiale, che da sole avrebbero dovuto scongiurare qualsiasi possibilità di realizzazione di impianti di discarica. Ritengo che sia indispensabile individuare una soluzione alternativa alla riapertura delle vasche A e B; le criticità del sito sono note dal 2013, per questo si sarebbe potuta programmare per tempo una soluzione alternativa. Proporrò anche di considerare l’avvio di una indagine epidemiologica per escludere relazioni di causa-effetto tra la presenza della discarica Martucci e l’alta incidenza tumorale in quella zona. I cittadini meritano risposte chiare”.