Mola, Premio Laudadio all’attrice Apicella
Quattro premi per il cinema e la letteratura. Quattro premi selezionati dal pubblico che numeroso ha partecipato agli appuntamenti della dodicesima edizione del festival “Cinema&Letteratura Del Racconto, il Film” organizzato da sempre dalla cooperativa I Bambini di Truffaut, con la direzione artistica di Giancarlo Visitilli. Un’iniziativa della Regione Puglia – Assessorato Cultura e Turismo a valere sulle risorse del Patto per la Puglia FSC 2014-2020 – prodotta da Apulia Film Commission nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network”.
Il premio Miglior film per la sezione La terra vista dalla luna è stato assegnato al regista Giacomo Cimici per Il talento del calabrone con Sergio Castellitto, Lorenzo Richelmy, Anna Foglietta, David Coco, Gianluca Gobbi. “Un film – recita la motivazione – che abbonda di generi e li trapassa tutti, restituendo la solidità di esistenze umane al limite della finzione. Attraverso l’opera di un cinema che si interseca con l’esperienza della musica sinfonica, il regista offre agli spettatori l’essenza di protagonisti che si riconoscono soli, assuefatti dal suono orchestrale, che tuttavia non riesce a zittire il silenzio di taluni, che è la voce della solitudine di tanti”. Il premio Miglior film per la sezione I quattrocento colpi è stato assegnato al regista Mario Pieredda per la sua opera prima “L’agnello” con Nora Stassi, Luciano Curreli, Piero Marcialis, Michele Atzori. “Per la capacità del giovane regista di saper riordinare le rette e le parallele di un reticolato, e ricostruire le geografie umane, in cui le storie sono affidate alla purezza poetica e animale di un simbolo, fortemente antropomorfizzato e reso perciò sacro. L’agnello rende tutti i protagonisti del film, in modo particolare la protagonista principale, come degli eletti e invitati alla cena laica, in cui chi espia le colpe di ciascuno diventa parte di una redenzione, possibile solo se parte di una comunità”, recita la motivazione.
Migliore interprete Premio Francesco Laudadio è l’attrice Virginia Apicella, interprete di Nevia di Nunzia De Stefano. “Per la restituzione di una presenza, Nevia, credibile, in quanto donna, adolescente e matura, capace di farsi portento, di smuovere le peggiori resistenze di esistenze che vivono l’inettitudine, come espediente perché nulla cambi, affinché tutto possa cambiarsi. Il coraggio e la tenacia di Nevia, fanno di Virginia Apicella – si legge nella motivazione – il segno tangibile di chi può fare dell’arte attoriale il mezzo attraverso cui smuovere coscienze e restituire un messaggio di speranza e di vera giustizia. Utili al cambiamento.
Lo scrittore Mattia Zecca ha ritirato il premio Miglior libro per la sezione Non ci resta che leggere “Lo capisce anche un bambino. Storia di una famiglia inconcepibile” (Feltrinelli), con la seguente motivazione: “Per la pacatezza della scrittura e la robustezza dei contenuti di un libro che affronta la tematica della genitorialità, intesa come una continua dichiarazione d’amore verso se stessi e verso coloro che della meraviglia ne fanno bandiera: i bambini. Gli unici per i quali conviene sperare, sperare, narrare e vivere. Riconoscendosi, insieme a loro, uniche presenze concepibili”.
Si è conclusa la dodicesima edizione del festival “Cinema&Letteratura Del Racconto, il Film”: dal 18 giugno al 31 luglio per 25 appuntamenti scrittori, attori, registi e professionisti del mondo della cultura hanno parlato e si sono confrontati sotto le stelle a 𝗕𝗮𝗿𝗶, 𝗠𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗕𝗮𝗿𝗶, 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗶𝗻𝗮𝘇𝘇𝗼, 𝗦𝗮𝗻𝗻𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 di Bari e anche al “chiuso” tra le mura delle 𝗰𝗮𝘀𝗲 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗿𝗶𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗧𝗿𝗮𝗻𝗶.
Nella location sul mare a Mola di Bari (Lo Stabilimento) il direttore artistico Giancarlo Visitilli, ha presentato la cerimonia di premiazione durante la “Notte bianca del cinema&letteratura pugliese”. Nella stessa serata c’è stata la presentazione di “Non chiamatele fake news” di e con Valentina Petrini (ed. Chiarelettere) un libro che racconta con passione e competenza un mondo troppo poco esplorato, anche attraverso testimonianze importanti, come quella di David Quammen, autore del libro Spillover che ha anticipato la vera natura della pandemia di Coronavirus, e di Avaaz, ong impegnata da anni contro la disinformazione. In chiusura è stato proiettato il film «La partita» di Francesco Carnesecchi alla presenza del regista e dell’attrice Giulia Schiavo.