Mola, delega alla Bioeconomia all’assessora mandata da De Caro
Anche l’amministrazione comunale di Mola di Bari ha istituito la delega alla Bioeconomia e l’ha affidata alla neo-assessora Elvira Tarsitano, di Bari, dirigente regionale del PD, parte del “gruppo” Lacarra-Parchitelli che gravita nell’orbita politica del sindaco del capoluogo Antonio De Caro. Una scelta tutta politica quella del sindaco di Mola Giuseppe Colonna, anch’egli stretto collaboratore di De Caro, assunta in considerazione del fatto che la Puglia, in realtà, ha mostrato ultimamente una grande sensibilità verso la nuova frontiera ella Bioeconomia, come dimostra la proposta di legge “Disposizioni in materia di Bioeconomia” presentata lo scorso giugno proprio dal gruppo consiliare del PD. La Commissione Europea, a sua volta, aveva reso nota la sua “strategia per la bioeconomia”: un approccio globale per affrontare le sfide ecologica, ambientale, energetica, alimentare e delle risorse naturali (comprese agricoltura e pesca) che l’Europa e il mondo si trovano ad affrontare. L’obiettivo è di “spianare la strada a una società più innovativa, efficiente e competitiva che riconcilia la sicurezza alimentare con l’uso sostenibile di fonti rinnovabili a fini industriali, garantendo al tempo stesso la protezione dell’ambiente”. Un’economia basata sulla “prospettiva della sostituzione delle risorse”, secondo l’Unione Europea ha il potenziale per creare almeno un milione di posti di lavoro entro il 2030. «Realizzare una Bioeconomia circolare e sostenibile farà in modo che la nostra prosperità economica e lo stato di salute del nostro ambiente si rafforzino vicendevolmente – spiega a tal proposito la neo assessora Tarsitano, ex commissaria della sezione molese del Pd nonchè biologa – . Per questo motivo è necessario che ciascuna struttura politica e strategica assorba i principi costituenti della Bioeconomia e li declini nelle proprie attività, azioni e strumenti. «Regioni come la Puglia con i suoi comuni con enormi potenzialità come quello di Mola di Bari – continua – , possono assumere un ruolo strategico determinante nella transizione dell’Europa intera verso un’economia circolare poiché dispongono di competenze e responsabilità in termini di regolamentazione necessarie, oltre alle conoscenze e all’esperienza sui territori, in grado di definire obiettivi realistici, da perseguire su scala territoriale differenziata”