Putignano, sequestrata bomba ecologica vicino la stazione
Deposito di rifiuti speciali pericolosi nella pineta nei pressi della stazione ferroviaria di Putignano: operazione della Polizia metropolitana e Polizia locale. Vagoni ferroviari abbandonati, vecchie macchine operatrici in ferro, lampade al neon, oli esausti, traversine in legno, batterie in disuso e rifiuti speciali di vario genere. Una vera bomba ecologica è stata scoperta a Putignano, nella pineta all’interno stazione ferroviaria gestita dalle Ferrovie Sud-Est, dagli agenti della Polizia metropolitana di Bari congiuntamente alla Polizia locale di Putignano intervenuti sul posto a seguito di numerose segnalazioni ed esposti da parte di cittadini che denunciavano una situazione di degrado ambientale. Immersi tra sterpaglie e vegetazione è emerso un vero e proprio deposito di rifiuti pericolosi e non per lo più riconducibili all’attività di manutenzione e gestione della linea ferroviaria. Nello specifico, gli agenti hanno rinvenuto alcune vecchie macchine operatrici, vagoni ferroviari in disuso, bulloneria, vari recipienti in metallo contenenti lampade al neon, oli esausti, accumulatori al piombo, batterie e rifiuti plastici vari, ma anche traversine ferroviarie in legno impregnate di una sostanza tossica e pericolosa denominata “creosoto”. In particolare, i vagoni ferroviari erano abbandonati ed in condizioni fatiscenti con cristalli distrutti, sedili divelti, rivestimenti interni danneggiati con fuoriuscita di lana di vetro, impianti elettrici sfilati, parti meccaniche con i relativi serbatoi, impianti frenanti con tubi di pressione e vani di alloggio degli accumulatori. E’stata rinvenuta anche una macchina operatrice gialla parzialmente smontata, in condizioni fatiscenti ed in più punti arrugginita, ma ancora equipaggiata di tutte le parti meccaniche oleopneumatiche e con alcuni componenti da cui era ben visibile la fuoriuscita di una sostanza oleosa. Tutti i rifiuti speciali pericolosi rinvenuti all’interno della pineta, per un quantitativo totale di circa 500 metri cubi, si trovavano depositati su terreni non impermeabilizzati ed erano privi di protezione dagli agenti atmosferici. L’area interessata è stata posta sotto sequestro. Ulteriori accertamenti sono in corso da parte dell’autorità giudiziaria.