Stop Fiera del Levante, una sconfitta per Bari
Era accaduto solo durante il periodo bellico (tra il 1939 ed il 1945). Ora, senza guerre in corso, la Fiera del Levante che solitamente veniva inaugurata nel secondo week end di settembre, non aprirà i battenti. A denunciare la sospensione della Campionaria ci pensa Fratelli d’Italia che, nella mattinata in cui tradizionalmente a Bari si svolgeva la cerimonia di inaugurazione della Campionaria, ha tenuto una conferenza stampa dinanzi ai cancelli chiusi dell’ingresso principale quartiere fieristico esistente sul lungomare Starita. Presenti i consiglieri regionali Giannicola De Leonardis, Ignazio Zullo, Francesco ventola; il segretario provinciale Michele Picaro; il consigliere comunale di Bari Filippo Melchiorre. “La sospensione — ha attaccato il consigliere regionale Ignazio Zullo – fa male alla città di Bari e alla Puglia. Nessuna parola, oggi, Decaro ed Emiliano hanno voluto spendere per spiegare alla comunità pugliese le ragioni della mancata edizione di quest’anno della Fiera del Levante”. Ma l’accusa più pesante di Fdi è che “il presidente della Regione Emiliano e il sindaco di Bari Decaro dovrebbero dar conto dell’accaduto al mondo delle imprese, delle istituzioni e anche ai ristoratori baresi, agli albergatori, ai tassisti, ai baristi, di quanto questa mancata edizione della Fiera del Levante abbia gravato sulle loro casse”. Nel frattempo – hanno concluso – le aziende hanno trovato soluzioni e mercati diversi. Per la cronaca ricordiamo che la Fiera di Bari, sorta nel 1930, aveva subito uno stop solo durante il periodo bellico del secondo conflitto mondiale. Vale a dire negli anni tra il 1940 ed il 1946. Quella di quest’anno, infatti, sarebbe stata l’85ma edizione, che così “dovrebbe” essere slittata al prossimo anno. Ed il condizionale è d’obbligo poiché, persistendo (con i dovuti scongiuri!) le attuali condizioni di emergenza sanitaria e la presenza di un ospedale Covid all’interno del quartiere fieristico, anche per il prossimo anno risulterebbe assai difficile immaginare una valutazione diversa da parte degli operatori che dovrebbero animare l’edizione di una Campionaria barese che evidentemente non riesce più ad attrarre l’interesse di coloro che avrebbero dovuto essere, come un tempo, i suoi principali protagonisti.