Controlli su indebita percezione del reddito/pensione di cittadinanza
Si è appena conclusa la prima campagna, iniziata nel mese di maggio scorso, nel corso della quale l’Arma dei Carabinieri di Bari ha effettuato, nell’ambito di diversi comuni della Città Metropolitana, approfonditi controlli in materia di indebita percezione del reddito/pensione di cittadinanza.
Il monitoraggio, svolto dalle Compagnie Carabinieri competenti per territorio, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e la collaborazione della Direzione Regionale INPS di Bari, ha riguardato i Municipi 1 e 5 di Bari e i comuni di Santeramo in Colle, Putignano, Modugno, Mola di Bari, Terlizzi, Triggiano e Noci, per complessivi 7395 percettori, costituenti 3300 nuclei familiari. Nello specifico, i Carabinieri, per ciascun percettore, hanno esaminato la sussistenza dei requisiti previsti dalla norma per usufruire del beneficio, mediante una certosina azione di analisi, che ha riguardato, partendo dall’indicatore ISEE, il patrimonio mobiliare (depositi, conto corrente, ecc.), autoveicoli/motoveicoli, il patrimonio immobiliare, il possesso della cittadinanza italiana, l’esatta composizione del nucleo familiare e la presenza di eventuali familiari detenuti, situazioni di reddito “zero” e nuclei familiari con titolare italiano e familiari extracomunitari. Tale esame è stato ovviamente condotto in aggiunta alla verifica circa la sussistenza di condanne iscritte a casellario giudiziale e di casi in cui fosse stata applicata al percettore una misura cautelare personale, anche a seguito di convalida di arresto o di fermo.
Nella tabella sottostante sono riepilogati i risultati conseguiti nel corso della campagna che ha consentito di riscontrare 297 irregolarità e deferire 130 persone per percezione indebita del reddito di cittadinanza, per un importo complessivo di oltre 873 mila euro.
Solo nel capoluogo pugliese, i controlli effettuati sui cittadini residenti nei quartieri Madonnella, Umbertino, Murat, Libertà, Borgo Antico, Santo Spirito, Palese, San Pio-Catino-Enziteto, hanno portato alla denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica Bari, per il reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, 38 persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. In particolare, i militari hanno contestato plurime dichiarazioni mendaci sulle relative Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) che hanno riguardato mancati inserimenti di proprietà immobiliari, mancanza di alcuni requisiti previsti dalla norma e omissione di familiari ricompresi nello stato di famiglia.
Se ad Enziteto, una donna aveva omesso di indicare i redditi del coniuge, affiliato al clan Strisciuglio e attualmente recluso, che, qualora comunicati, avrebbero determinato il diniego del beneficio per il superamento della soglia ISEE massima consentita, a Palese, un noto pluripregiudicato (arrestato il mese scorso in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, per furto) aveva richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza nonostante fosse colpito da Sorveglianza Speciale di PS, avendo omesso di comunicare l’esistenza della misura di prevenzione a suo carico.
Ma anche in provincia, spiccano alcuni episodi, tra quelli relativi a persone deferite in stato di libertà. Come il caso di una donna, di Santeramo in Colle, che è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria perché, nella propria DSU, si era “dimenticata” di indicare, non solo la targa o l’estremo di registrazione di un veicolo di proprietà, ma addirittura il coniuge (mentre quest’ultimo, nella propria DSU, aveva comunicato di essere coniugato). I Carabinieri in questo caso hanno appurato che la donna, al fine di percepire il reddito di cittadinanza aveva richiesto la residenza anagrafica in una via del comune santeramano che altro non era lo stesso appartamento in cui domiciliava e risiedeva il marito, ovvero un unico appartamento, con due ingressi diversi.
Anche a Putignano, sono state registrate diverse dichiarazioni mendaci nelle quali era stato omesso di dichiarare lo stato di detenzione di congiunti o, in alcuni casi, era stato attestato falsamente quale luogo di residenza una Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica, dove invece gli interessati avevano solo il domicilio, tra l’altro, già a spese della collettività.
A Modugno, un uomo è riuscito a percepire oltre 23 mila euro di reddito di cittadinanza, avendo omesso di dichiarare lo stato detentivo della figlia, mentre un cittadino di origine senegalese, pregiudicato, beneficiario del reddito di cittadinanza, non aveva indicato la propria convivenza con altri connazionali titolari di reddito.
A Mola di Bari, sono stati deferiti 12 soggetti per diverse violazioni relative all’indebita percezione del beneficio e tra questi alcuni erano stati sottoposti, il 29 giugno scorso, a misura cautelare detentiva inframuraria o domiciliare perché riconosciuti appartenenti a un sodalizio criminale, operante in quel comune e altri centri limitrofi, dedito al traffico di droga.
Infine, se a Terlizzi sono state denunciate sei persone, di cui quattro pregiudicate, a Triggiano, gli accertamenti incrociati circa la sussistenza dei vari requisiti previsti dalla norma, ha portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 26 persone e alla loro conseguente segnalazione ai competenti uffici INPS per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.