Piano Casa, Amati: “Approvata proroga a tutto il 2022″
“Evviva. Approvata all’unanimità la proroga del Piano casa a tutto il 2022.
Con questa legge si potranno ancora realizzare gli interventi di eco-edilizia.
Si tratta, infatti, di uno strumento che evita il consumo di suolo, perché agisce sugli immobili esistenti, e favorisce l’utilizzo di materiali per il risparmio energetico.
A ciò si aggiunga che si tratta di un provvedimento di legalità, perché riduce la discrezionalità dei politici e dei tecnici, quindi il rischio di corruzione, e di grande potenza economica, perché aiuta a mettere a tavola migliaia e migliaia di piatti”.
Lo dichiara il presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati, proponente e da sempre primo firmatario del Piano Casa e delle successive proroghe.
“Siamo di fronte a un’attività legislativa che serve alla stragrande maggioranza dei cittadini nei diversi settori, creando un indotto economico da fare spavento.
In poche parole: quello che dovrebbe essere sempre il compito della politica. In questo caso addirittura all’unanimità.
Abbiamo voluto, con la scelta delle tempistiche, dare certezze in via diretta ai proprietari di immobili, imprenditori, tecnici, operai, artigiani, e in via indiretta a tutta la struttura produttiva pugliese, perché l’edilizia è uno dei settori a più alta densità di posti di lavoro.
Sottolineo che, nonostante le polemiche, il Piano Casa è prorogato ogni anno in virtù della piena vigenza della normativa statale la quale, nell’articolo 11 del decreto legge 112 del 2008, ha abilitato le Regioni a introdurre questo speciale strumento normativo quale misura straordinaria a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio e residenziale. E su questo punto mi paiono incontestabili i risultati: il Piano Casa, strumento di eco-edilizia e produzione, ha creato un circuito virtuoso per cui i proprietari di immobili abbandonati hanno potuto recuperarli, le imprese e i professionisti hanno creato progetti e occasioni di lavoro, i commercianti dell’indotto edilizia hanno venduto materiale, elettricisti, falegnami, idraulici e operai in generale hanno lavorato e soprattutto le comunità locali hanno visto rinascere un pezzetto del loro territorio. Tutto questo senza consumo di suolo. E non si può non rilevare che il legislatore nazionale non ha mai abrogato la norma da cui tutto è iniziato e sulla base della quale procediamo con le proroghe. Precisato questo, sottolineo ancora una volta che sono il primo a ritenere indispensabile che si proceda alla strutturazione di una norma regionale che dia stabilità alle prescrizioni del Piano Casa (pur nel rispetto delle competenze in termini di pianificazione dei Comuni) e maggiori certezze a chi lavora e opera in questo settore produttivo. Il Governo regionale ha già annunciato che ci sta lavorando. Laddove questa norma – che tutti ci auguriamo approdi all’esame dell’Aula quanto prima – sarà approvata, la proroga votata oggi cesserà immediatamente i suoi effetti. Ma fino ad allora era necessario proseguire sulla strada dei benefici ottenuti per l’intero territorio e al contempo dare certezze legislative a chi investe tempo, professionalità e risorse economiche”.