Bari, al Museo civico la mostra “Rom e Sinti”

Una mostra illustrata per contribuire alla conoscenza della storia del popolo Rom e Sinto e allo stesso tempo un modo creativo e semplice per fare i conti con l’antiziganismo e il razzismo che solitamente affiorano, a vari livelli, quando si parla di Rom. È questo l’obiettivo della mostra “Rom e Sinti: Storia e storie da scoprire” in programma negli spazi del Museo civico dal 15 al 21 novembre.

Organizzata dalla cooperativa sociale Il Nuovo Fantarca nell’ambito del progetto “Fuori Campo”, cofinanziato dalla Regione Puglia – Coordinamento Politiche Internazionali sezione Relazioni Internazionali, in partenariato con il Festival delle Donne e dei Saperi di Genere e l’associazione Circondario, la mostra si articola in due parti.

Una prima parte presenta 25 pannelli disegnati dall’artista anglo-russa Irina Hale, straordinaria pittrice novantenne, ancora molto attiva e attenta a rappresentare nelle sue opere le ingiustizie sociali e a fissare con la sua arte momenti di vita, sguardi dei più fragili e dei più vulnerabili. Un racconto a grandi tappe della storia del popolo Rom e Sinto, dalle numerose e ricorrenti deportazioni che hanno dovuto subire già a partire dal 1400 ai campi di concentramento nazisti e al Porrajmos (la Shoah dei Rom e Sinti) fino ad arrivare a quella che è la situazione attuale in buona parte dell’Occidente, Italia compresa, in cui le comunità Rom continuano a vivere in campi invivibili, spesso abusivi, privi di servizi igienici, acqua ed elettricità, accompagnati da luoghi comuni, pregiudizi, isolamento e forme varie di razzismo. I disegni di Irina Hale sono realizzati su cartoni riutilizzati.

L’artista mescola con sapienza e curiosità altro materiale riciclato come stoffe, pizzi, oggettini vari, colori e tecniche diverse creando in molti casi originali quadri “tridimensionali”.

La seconda parte della mostra, curata da Domenico Semisa, studioso barese delle culture delle minoranze, presenta al pubblico modelli di ruolo positivi di persone Rom e Sinte che si sono distinte a livello nazionale e internazionale e per questo sono diventate famose in vari settori, dallo sport, alle arti, alla politica. Alcuni sono molto noti come Charlie Chaplin, Moira Orfei, Elvis Presley. Un viaggio, quindi, di conoscenza e scoperta.

Martedì 16 novembre, a partire dalle ore 18, la mostra si arricchirà della proiezione di due corti realizzati durante la pandemia e in parte durante il lockdown, sempre nell’ambito del progetto Fuori Campo: “DONP – Dagli Oggetti Nascono Personaggi”, corto in animazione nato da un laboratorio realizzato per lo più da remoto con un gruppo di bambini dell’ex campo rom di Santa Candida a Bari. Il laboratorio, diretto da Maria Cavallo, ha permesso ai bambini di utilizzare in maniera creativa i tablet utilizzando la tecnica della stop motion per realizzare personaggi creati con oggetti raccolti nel campo, dando voce e forma a brevi storie e utilizzando parole sia un lingua italiana che in lingua romanì, lingua dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale mondiale. DONP sarà in concorso alla prossima edizione del Sottodiciotto Film Festival di Torino.

Il secondo cortometraggio, dal titolo “Se andavo a scuola, andavo lontano”, diretto da Rosa Ferro, è la testimonianza di alcune donne dell’ex campo di Santa Candida a proposito del loro rapporto con la scuola, quando erano bambine e oggi che sono mamme. Il corto è stato la scorsa settimana in concorso alla 72^ edizione del Montecatini International Short Film Festival.

Sempre il giorno 16 sarà presentata la prima mappa digitale dei principali servizi socio-assistenziali della città di Bari, tradotta in tre lingue: italiano, rumeno e romanes, realizzata dagli operatori Giuseppe Arrivo, Annarita Digioia e Alisa Rezmuves con traduzioni in romanì di Giorgio Bezzecchi.

Alla visione dei corti seguirà un incontro dibattito a cui parteciperanno l’assessora alle Culture Ines Pierucci, l’artista Irina Hale, la nota attivista rom, presidente nazionale del movimento Kethane, premio CIDU 2021 per i Diritti Umani Djiana Pavlovic, la scrittrice Inge Hoffmann, autrice del volume “Rom e Sinti: una storia illustrata”, cui la mostra si ispira, la direttrice del Festival delle Donne e dei Saperi di Genere Francesca R. Recchia Lucianim, la mediatrice culturale Alisa Rezmuves e la coordinatrice del progetto Fuori Campo Rosa Ferro.

L’ingresso alla mostra, a tiolo gratuito, avverrà nel pieno rispetto delle vigenti norme anti-covid.

Orari di apertura al pubblico: dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 19.30. Domenica 21 novembre, dalle 9.30 alle 13.30.

Per maggiori info e prenotazioni nuovofantarca@libero.it e 338 7746218.

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