Gioia, stagione teatrale, Milena Pavone, “Non si comprende il senso di questa scelta…”
“LO SPETTACOLO È dal VIVO”, ovvero l’evento ideato ed organizzato da Comune di Gioia del Colle in collaborazione con il Magna Grecia Awards per presentare la nuova stagione teatrale del Teatro Comunale Rossini, non convince per nulla l’Associazione “Città di tutti- La Bottega”. Lo hanno definito, “il solito pacchetto preconfezionato di star della televisione”. La serata, infatti, presentata da Fabio Salvatore e con madrina Aida Yespica, è stata pensata con ospiti quali il giornalista Paolo Del Debbio e l’attore e cantante Brenno Placido, figlio d’arte. “E’ come se presentare la nuova stagione lirica della Scala il sindaco di Milano chiedesse di farlo ad Amadeus con lo staff del festival di Sanremo”, ha scritto La Bottega. Un comunicato molto duro, insomma, che abbiamo potuto approfondire con Milena Pavone, Consigliera Comunale de La Bottega e componente della commissione cultura.
E dunque, è l’idea di cultura come intrattenimento che non vi convince o i nomi degli ospiti scelti?
“Quello che non ci convince è l’ennesima riproposizione del format “talk show”, come definito dall’assessore Romano, formula peraltro abbondantemente superata persino in TV. In questo modo la presentazione della stagione teatrale, evento di punta della cultura gioiese, diventa il pretesto per dare vita all’ennesimo evento con sfilate di personaggi più o meno noti che, tra presentazioni di propri libri o semplici ospitate, affrontano i temi più disparati senza mai andare a fondo degli stessi”.
Entrando un po’ più nello specifico, nel comunicato si definisce l’evento “un pacchetto preconfezionato di star televisive”, il rischio, secondo voi, è quello che il teatro si converta in schermo e le relazioni in spettacolo?
“Semplicemente questi tipi di eventi non aggiungono nulla ad un panorama culturale già desolante. E se poi ci tocca riascoltare Del Debbio, giornalista, che fra l’altro ultimamente soffia non poco sui “no vax”, dopo che, non più tardi di qualche giorno fa, era da Bruno Vespa; oppure vedere Aida Yespica che fa da “madrina”, termine aberrante soprattutto in un momento in cui proviamo a dare dignità alla presenza femminile nei panel; o ancora un figlio d’arte con un suo inedito, davvero non si comprende il senso di questa scelta. Il teatro può anche trasformarsi in schermo, come è successo per la proiezione del docufilm su Battiato, come è successo per la prima serata di Indiesposizioni, ma deve sempre suscitare delle emozioni. E chi frequenta quel luogo lo sa”.
Infine, non ritenete che uno show del genere possa essere cassa di risonanza per l’intera stagione e favorire anche le realtà del territorio?
“In effetti no, il pubblico che partecipa a questi eventi è sempre lo stesso. Non giurerei, però, che i presenti di questa serata, occuperanno quelle poltrone anche per gli spettacoli della stagione teatrale. Insomma si poteva trovare un modo meno irrituale di presentare il cartellone”.
Antonella Campagna