Gioia, Daniela De Mattia nuovo Presidente di Prodigio
di ANTONELLA CAMPAGNA – Alcuni giorni fa il Movimento politico Prodigio, che con il sindaco Donato Lucilla ha guidato Gioia del Colle dal 2016 al 2018, ha rinnovato gli organi interni. È stata eletta presidente Daniela De Mattia, architetto ed ex assessore.
Da pochi giorni neopresidente, ma con Daniela De Mattia cosa cambierà in Prodigio e cosa resterà del vecchio Prodigio?
“Specifico subito che “non c’è un “vecchio” e nuovo Prodigio. Il rinnovo delle cariche è un passaggio che ogni due anni caratterizza regolarmente le nostre attività, e io stessa ho già fatto parte in passato del coordinamento, e il presidente uscente, Alessandro Bencresciuto, è oggi in carica come vice presidente.
Prodigio ha ormai un percorso di oltre 10 anni e la sua identità ha una forza che ne garantisce la continuità. La figura del Presidente è sempre stata una figura di rappresentanza espressione delle decisioni collegiali del coordinamento e dell’assemblea dei soci, di mio cercherò di assicurare l’impegno proprio nella permanenza della forza propositiva e progettuale del Movimento.
Di certo proseguirà quindi l’azione di studio delle scelte amministrative nel nome della massima trasparenza dell’agire politico, il supporto all’azione in Consiglio di Donato Lucilla, e l’azione nel territorio con incontri e iniziative sui temi a noi cari, fra cui il valore della cittadinanza attiva, la centralità della sostenibilità (economica, sociale e ambientale) e l’attenzione verso i giovani e le fragilità della nostra comunità”.
Nel tempo abbiamo visto: prima le dimissioni dei consiglieri De Rosa e Zileni, poi l’allontanamento volontario dei candidati assessori Procino e Demichele, poi le dimissioni del consigliere Colacicco a cui è subentrato Lucilla. C’è qualcosa che non funziona nel movimento? E se sì come pensa porre rimedio?
“Circa i due ex consiglieri De Rosa e Zileni non vi è stata la scelta delle dimissioni dal Consiglio (cosa che avrei ritenuto più leale e coerente) ma hanno scelto di allontanarsi dal Movimento Prodigio e passare al gruppo misto, e credo che purtroppo se rileggiamo la storia di ogni partito della politica gioiese non sono stati i primi e probabilmente non saranno gli ultimi a fare una scelta simile. Nella vita come nella politica non si finisce mai di conoscere le persone e le loro reale intenzioni.
La scelta di Giuseppe Procino e da Fausta Demichele immagino sia legata all’aver ritenuto un’altra realtà più rispondente alla loro visione e azione politica. L’esperienza condotta durante la campagna elettorale per le Amministrative 2019 aveva portato il loro avvicinamento a Prodigio e resta una esperienza assolutamente positiva e arricchente, credo per ambo le parti, e la scelta di sposare la causa di un altro partito non ha apportato danni all’operato di una amministrazione eletta come per i due ex consiglieri citati in precedenza, quindi sono due situazioni completamente differenti.
Le dimissioni di Donato Colacicco hanno avuto motivazioni personali, e lui continua come sempre a fare enormi sacrifici per assicurare il suo prezioso contributo e supporto al Movimento, e personalmente ho sempre avuto una forte convergenza con la sua visione politica.
Quindi tornando alla domanda credo che non ci sia “qualcosa che non funzioni” ma solo una sequenza di avvenimenti in cui ogni realtà politica del territorio è incorsa negli anni.
Quello che invece si conferma è che il movimento “funzioni” proprio per la sua capacità di proseguire tenendo saldi i suoi principi”.
In passato siete stati definiti il “il partito del no”, oggi dite di voler vagliare la possibilità di costruire una visione condivisa con altri gruppi e movimenti, cosa è cambiato?
“I “no” detti in passato erano motivati dal non voler affiancare visioni politiche a noi distanti e di cui consideriamo convintamente nefaste le ricadute sul territorio. Questi “no” non sono oggi in discussione, e ogni nostro dialogo ha mantenuto e manterrà fermo questo punto.
Ricordo anche che abbiamo amministrato Gioia in coalizione, e abbiamo condotto in passato anche azioni a tre voci, quindi vi è da sempre l’intento di costruire sul territorio una rete di realtà che condividano concretamente un programma e una visione di medio-lungo periodo.
Di recente, fin dall’inizio dell’operato di Donato Colacicco in Consiglio, abbiamo cercato di impostare un confronto costruttivo con altre realtà politiche e vogliamo appunto verificare da ora la possibilità di condividere idee, programmi e anche metodi di lavoro, proprio perché non abbiamo mai accettato alleanze dell’ultima ora o alleanze solo sulla carta in base al calcolo del potenziale consenso di ognuno.
Non ci appassionano infatti le questioni squisitamente finalizzate alla alleanza elettorale o la sola logica dell’unirsi solo per contrastare qualcuno o qualcosa”.