Bitritto, nuove regole per il centro storico
di MARCELLA ZACCHEO – Finalmente il consiglio comunale di Bitritto approva un Piano particolareggiato finalizzato al recupero e alla valorizzazione del centro storico della città. D’ora in avanti, precise norme tecniche di attuazione delle volontà inserite nel piano regolatore generale, definiranno come e dove poter ristrutturare immobili antichi tutelando la storia di Bitritto. “La Soprintendenza ha riconosciuto l’attenzione dimostrata per le zone storiche e le relative prescrizioni riguardano il decoro architettonico”, si legge nella delibera di consiglio comunale votata anche dalla minoranza. Il Consigliere Nicola Montenegro evidenzia che “Il provvedimento era atteso da anni dai cittadini residenti nella zona e rappresenta un grande passo in avanti perché rappresenta il volano per la piccola e media impresa”. Il sindaco, Giuseppe Giulitto, giudica il “Provvedimento molto importante per lo sviluppo del paese”. Ricordiamo che il Prg è stato approvato in via definitiva dalla Regione nel 2006. La redazione dei piani particolareggiati si deve alla professionalità del responsabile del servizio tecnico e urbanistica ing. Alberto De Nucci e arch. Valentina Pontrelli. Queste regole si sono rese necessarie per limitare interventi di ristrutturazione che negli anni scorsi si sono spesso realizzati in modo disorganico e poco rispettoso della storia e della cultura locale.
“La composizione e lo stato di conservazione dell’edilizia che compone i tessuti presenti nella zona in esame – si legge nella relazione tecnica allegata alla delibera – ha evidenziato una percentuale significativa di più o meno rilevanti episodi di alterazione dei caratteri tipologici, strutturali e formali che connotavano l’impianto originario, riconducibili ad invasivi interventi di ristrutturazione attuati dai privati, spesso consistenti in sostituzioni integrali delle strutture originarie, anche con incremento volumetrico”. Qualche esempio: “La demolizione delle volte in muratura, dei solai e delle strutture di copertura in legno, anche quando non necessario per ragioni statiche, la sostituzione con solai in laterocemento, attuato spesso con l’intento di ridurre l’altezza degli ambienti ed ampliare la superficie utile degli alloggi, il più delle volte alterando i prospetti; l’ampliamento con sopraelevazione di uno o più piani, a volte inglobando i sottotetti, originariamente utilizzati come depositi”. Sono solo alcuni degli esempi più importanti riportati. L’assessore all’urbanistica, Sabino Paparella: afferma: “È una svolta fondamentale che ci permetterà di tutelare maggiormente il nostro patrimonio edilizio storico in tutta la zona immediatamente adiacente il centro storico, proteggendolo da interventi speculativi e non conformi alla nostra storia architettonica”. Paparella spiega: “Detta un sistema di regole edilizie stringenti e ci dice con chiarezza cosa è consentito e cosa no, fermo restando il parere obbligatorio della Sovrintendenza in alcuni casi ben individuati. Sono previsti piccoli interventi edilizi di ricucitura con la possibilità di riempimento degli spazi vuoti a patto che rispettino il contesto e decoro architettonico prevalente”. Infine dice: “È previsto un sistema di premialità per gli interventi di abbattimento e sostituzione di edifici fuori contesto costruiti nel corso della seconda metà del 900. L’augurio è che tale intervento sia portato a sistema nel redigendo Piano urbanistico generale (Pug) con un maggiore allargamento dei vincoli a tutela del nostro patrimonio architettonico”.