Gioia, rimessi al loro posto i “Frammenti dell’Imperatore” sottratti
di ANTONELLA CAMPAGNA – Gioia del Colle, era il 2016 quando 80 artisti gioiesi realizzarono, su formelle di legno, i “Frammenti dell’Imperatore”, tavolette pittoriche che rappresentano la figura e più in generale il mondo di Federico II di Svevia. Successivamente furono poste sulle pareti di alcune abitazioni, nei pressi della chiesa di Sant’Angelo, dopo essere state raggruppate e fissate su pannelli.
A fine novembre dello scorso anno, l’ex consigliere comunale Vito Capodiferro, denunciò che due “Frammenti dell’Imperatore” erano spariti dai pannelli di vico Rettile, più conosciuto come “le scalette di Piazza XX settembre”. Dopo tre mesi, è lo stesso Capodiferro ad annunciare che due nuove formelle sono state fissate per sostituire quelle mancanti. Anche questa volta, come la precedente, ad occuparsi della messa a dimora delle opere è stato l’ex consigliere in prima persona. “Alcuni artisti -spiega-stanno provvedendo a restaurare e recuperare i pannelli o le opere che necessitano di intervento e si sta ragionando su come agire complessivamente su tutti quelli che hanno subito i danni del tempo. Mi piacerebbe, in ogni caso, che l’Amministrazione stanziasse una somma per il restauro o addirittura per l’ampliamento di un’opera di street –art che, data la peculiarità, non ha eguali nel circondario”.
A realizzare i nuovi Frammenti ed a donarli alla città è stato l’artista Mario Pugliese mosso dalla convinzione che “bisogna dare un segnale: se c’è chi ruba, c’è anche chi non si arrende”. Ed aggiunge, “ho realizzato volentieri le formelle, innanzitutto perché bisognava ristabilire le cose come erano state pensate e poi perché ritengo che l’agire debba sempre tendere al bello. Chi vuole bene alla propria città deve impegnarsi affinché emerga il lato positivo che la rappresenta e, se si vuole essere competitivi, tutti devono collaborare.” Conclude dicendo: “sarebbe bello se queste opere, insieme alle Porte dell’Imperatore ed a tutte le altre che impreziosiscono il centro storico entrassero a far parte del patrimonio artistico del comune, che venissero prese a cuore e considerate elementi di un museo a cielo aperto”.