ASL Bari – Nuova sede per il Centro di Salute Mentale
Una nuova sede per il Centro di Salute Mentale e un progetto di biblioterapia per bambini autistici ad Acquaviva delle Fonti. I due progetti – nati dalla sinergia fra ASL di Bari e Amministrazione comunale – sono orientati alla promozione del benessere psicofisico di adulti e bambini.
Un obiettivo raggiungibile per i pazienti del Csm con il comfort e la bellezza di una struttura più adeguata e per i piccoli pazienti in carico al Cat (centro autismo territoriale) con un percorso terapeutico basato su laboratori di lettura e comprensione, non all’interno del tradizionale ambulatorio medico, ma in biblioteca.
Già operativo da ottobre 2021, il Centro di Salute Mentale con sede in via Fani è stato inaugurato ufficialmente oggi alle ore 10 alla presenza del direttore generale ASL Antonio Sanguedolce e del sindaco di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci.
«Il nuovo CSM è ospitato in una sede adeguata alle necessità di utenti e operatori – spiega il dg Sanguedolce – si tratta di una struttura rinnovata e più accogliente che garantisce una migliore offerta assistenziale. L’intervento di manutenzione straordinaria e riqualificazione della struttura è stato completato con un investimento di circa 300mila euro finanziato con fondi FESR 2014-2020. La comunità cittadina ha dunque a disposizione un servizio migliore per accoglienza, confort e qualità dell’assistenza. Il lavoro svolto dagli operatori in strutture come questa ha una valenza fondamentale: vanno ringraziati, soprattutto dopo questi due anni di pandemia, perché danno una risposta concreta a tante persone che hanno bisogno».
«La ASL ha ascoltato la voce di un territorio – ha aggiunto il sindaco Carlucci – che reclamava da almeno 20 anni una sede adeguata per il Centro di Salute Mentale. Per questo voglio ringraziare gli operatori, le famiglie, il direttore Semisa e il direttore Sanguedolce, che ha voluto portare a termine questo progetto. E’ un atto di umanità nei confronti di chi vive un disagio, che è giusto venga accolto in un luogo degno come questo, dove ci sono tanti colori, il verde e il sorriso degli operatori. Siamo riusciti a realizzare un’opera, lavorando e correndo insieme ASL e Comune, che non era affatto scontata: una struttura in disuso ora è rinata, superando ogni cavillo burocratico. Strategicamente, essendo vicino alla stazione che è un luogo di aggregazione giovanile, la nuova struttura potrà essere un punto di riferimento anche per i giovani».
I lavori hanno interessato una porzione dell’edificio di via Fani, di proprietà comunale, così come stabilito nel protocollo d’intesa siglato nel giugno 2018 tra Azienda sanitaria e Amministrazione comunale di Acquaviva delle Fonti. L’Area Tecnica della ASL ha creato nuovi ambienti e spazi idonei per le attività specifiche del Centro di Salute Mentale. Oltre alla manutenzione straordinaria dell’immobile, sono stati eseguiti interventi di: redistribuzione interna delle tramezzature, rifacimento delle finiture interne ed esterne e degli impianti adeguandoli alla nuova situazione di progetto.
L’ambulatorio di Acquaviva delle Fonti fa parte della unità Operativa semplice comprendente anche i comuni di Toritto e Santeramo, e che, insieme ad Altamura e Gravina in Puglia, rientrano nell’area 2, uno dei sette Centri di Salute Mentale della ASL.
«Il Csm di Acquaviva – argomenta il direttore del Dipartimento di salute Mentale ASL, Domenico Semisa – segue una popolazione di 45.500 persone afferenti anche a Cassano e Sannicandro che dopo anni di attesa possono essere assistiti in ambienti idonei. Sono attualmente più di 400 i pazienti presi in carico da équipe multidisciplinari formate da psichiatri, psicologi, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione e infermieri».
«L’attività sanitaria non è solo individuale – spiega la dottoressa Caterina Lobaccaro, responsabile della struttura semplice del Csm di Acquaviva delle Fonti – ma il paziente viene seguito anche nel sistema di tutte le sue relazioni, a partire dalla famiglia e dal contesto in cui vive. Assistiamo ad un incremento di nuovi arrivi, specie ragazzi, per gli effetti della pandemia – prosegue la dottoressa Lobaccaro – che vanno accompagnati in percorsi di assistenza specifici per età e problematica».
La nuova sede presenta diversi ambienti funzionali alle attività svolte: un ambulatorio dedicato alla riabilitazione territoriale, due stanze per gli utenti, e spazi distinti per psicologi e assistenti sociali. L’ambulatorio può contare inoltre su una accogliente sala riunioni, una infermeria ben attrezzata, un archivio, magazzini e spogliatoi per il personale.
La riabilitazione territoriale prevede laboratori teatrali e anche attività fisica come le passeggiate all’aria aperta e da marzo sono già in programma una serie di incontri di informazione e psico educazione con le famiglie, gli utenti e le associazioni, sospesi a causa della pandemia Covid.
NPIA “Biblioterapia per bambini e adolescenti affetti da autismo”
«La lettura come strumento di cura per aiutare i bambini autistici a sviluppare una migliore capacità di comprensione, non all’interno del tradizionale ambulatorio medico, ma in biblioteca». Il dr. Vito Lozito, direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, spiega così la finalità del nuovo progetto terapeutico del Centro Autismo Territoriale di Acquaviva delle Fonti dedicato ai pazienti della Neuropsichiatria infantile, nato da un protocollo di intesa siglato stamane tra il Direttore generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce, il sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, e Rocco Salducci, presidente dell’associazione l’associazione culturale “Il Circolo del Grillo parlante”.
«Condividere tutte le risorse del territorio – ha commentato il dr. Cesare Porcelli, responsabile del Centro NPIA “Colli-Grisoni” di Bari – è fondamentale per un’inclusione reale. Si ha inclusione quando il contesto è pronto ad accogliere le persone e quella creata con la biblioterapia è proprio una di queste situazioni capaci di rispondere ad una precisa esigenza».
Un nuovo riferimento per i piccoli utenti e per le famiglie, come testimoniato da Angela, madre di un bimbo autistico di 8 anni che frequenta il CAT ed è stato tra i primi a poter beneficiare della biblioterapia: «E’ stata una gran fortuna – ha ricordato – avere questa struttura sul posto. Prima di iniziare questo percorso eravamo nello sconforto più totale. Il bambino cresceva in maniera differente rispetto agli altri. C’erano campanelli d’allarme e siamo intervenuti. Abbiamo saputo che c’era questa struttura ad Acquaviva e ci siamo rivolti ad essa, trovando un’équipe veramente molto disponibile, che ci ha aiutato prendendoci per mano. Siamo partiti da zero e siamo seguiti passo passo, anche in collaborazione con le docenti: in questi anni abbiamo visto nostro figlio trasformato, ha raggiunto livelli eccezionali ed è migliorato tantissimo anche nel linguaggio, recuperando rispetto ai bambini della sua stessa età. Operatori Npia, scuola e noi, tutti sulla stessa linea: e i risultati arrivano».
II Centro Autismo Territoriale di Acquaviva delle Fonti – afferente alla NPIA – utilizzerà i locali e i materiali presenti nella Biblioteca “Daniele Milano” per svolgere con i propri utenti, suddivisi in piccoli gruppi, di età compresa tra 6 e 14 anni, una serie di attività occupazionali e laboratoriali interattive, consistenti nella lettura condivisa di brevi racconti e successivi confronti con eventuale psico drammatizzazione.
Il CAT di Acquaviva delle Fonti potrà disporre della Biblioteca due volte al mese, dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Il personale sanitario si trasferirà nella sede comunale per ricevere gli utenti. L’Associazione culturale fornirà il proprio supporto agli operatori per promuovere la lettura come cura e crescita dei bambini e degli adolescenti.
Saranno realizzati laboratori occupazionali di gruppo, tesi a favorire la reciprocity sociale dei propri utenti che potranno così fruire di spazi ludici e culturali diversi da quelli ubicati in ambiente ambulatoriale. Il personale sanitario del CAT, dopo aver preso visione degli ambienti della Biblioteca Comunale per l’Infanzia “Daniele Milano”, nonché dei materiali e delle attrezzature ivi presenti, l’ha ritenuta idonea e funzionale all’attuazione degli obiettivi sociosanitari.