Papio, Piano Casa, le criticità della proposta di legge
Riceviamo nota del consigliere di Manisporche Angelo Papio relativa alla vicenda Piano Casa.
I due articoli sul Piano Casa, pubblicati il 1°aprile, uno su “Repubblica-Bari” e l’altro su “La Gazzetta del Mezzogiorno” dicono delle tensioni in Regione per l’insofferenza dei consiglieri Amati (PD) e Lacatena (FI), che vorrebbero portare alla discussione del Consiglio regionale una personale proposta di legge, impropriamente titolata “Piano Eco-Casa” (allegato2), in sostituzione del Piano Casa pugliese, attualmente, e ancora una volta, oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Governo nazionale (allegato3).
Ho inviato, da tempo, alle sedi regionali competenti, alcune considerazioni, elaborate da un gruppo di studio, sulle criticità della proposta Amati (allegato1). Il silenzio assoluto che le ha avvolte non ha consentito neanche l’avvio di un dibattito tecnico-culturale sulla proposta “Piano Eco-Casa”, che, di fatto, non garantisce le premialità previste dal Piano Casa ma che una certa propaganda vuol far passare, a uno spaventato e confuso settore edilizio locale, come provvedimento salvifico.
Quindi, abbiamo pensato di condividere con una maggiore platea le stesse considerazioni critiche, aggiungendo per opportuni approfondimenti, il testo della proposta “Piano Eco-Casa” e il Ricorso del Governo contro il Piano Casa pugliese.
Per quanto riguarda i consiglieri Amati e Lacatena, da posizioni solo apparentemente distinte, si contendono il favore delle stesse lobby ma, da esperti maestri del Foro quali sono, dovrebbero sapere bene che:
- Una legge edilizia regionale, tanto più se ordinaria, non può contravvenire per nessun motivo ai criteri dettati da norme sovraordinate, come il DM 1444/68 (distanze minime e altezze massime degli edifici ma, soprattutto, gli standards urbanistici quali i 18 mq/ab di dotazione minima di servizi nelle aree residenziali, di cui 9 mq/ab per il solo verde).
Motivo per cui è necessaria una verifica affinché la dotazione degli standards minimi previsti dalla legge siano garantiti, prima e durante l’applicazione della legge.
- Una legge edilizia regionale, tanto più se ordinaria, non può consentire ai Comuni il cambio di destinazione urbanistica di un’area, con riedificazione ampliata dei volumi preesistenti anche di consistente volumetria, con un semplice permesso di costruire, senza che vi sia l’approvazione del Consiglio Comunale e il riconoscimento di utilità pubblica dell’intervento.
Questi sono i motivi per i quali è stata avanzata dal Governo nazionale l’ipotesi di incostituzionalità del Piano Casa pugliese. La proposta di legge, definita “Piano Eco-Casa” e firmata da Amati, Caracciolo, Bruno e Tutolo, ripropone gli stessi vizi sostanziali presenti nel Piano Casa, con l’aggravante di averli inseriti in una legge strutturale e non più temporanea e straordinaria.
Infine, un ultimo appunto: un minimo senso del pudore avrebbe evitato che tale proposta di legge venisse configurata “a solidi principi di sicurezza ambientale, produttività e legalità”, come invece dichiarato ieri da Fabiano Amati.
Angelo Papio
architetto consigliere comunale di Monopoli
Movimento Manisporche