Gioia, museo della civiltà contadina e mercato settimanale, i consiglieri de “La Bottega” scrivono al sindaco
di ANTONELLA CAMPAGNA – Quali sono le intenzioni dell’Amministrazione Comunale riguardo al Museo della Civiltà Contadina? E’ questa la domanda di fondo che i consiglieri de “La Bottega”, Milena Pavone e Donato Paradiso, hanno rivolto al Sindaco in una interrogazione presentata pochi giorni fa. Centinaia di attrezzi utensili, arnesi, anche di dimensioni notevoli, sono stati raccolti e riparati da un cittadino gioiese, il dott. Vito Santoiemma che alcuni anni fa ebbe l’intuizione di recuperare queste testimonianze della vita contadina e industriale e farne un’esposizione permanente. Oggi questo patrimonio è conservato in uno spazio privato di oltre 2000 metri quadrati, che risulta comunque insufficiente. Di fronte a questa situazione, il Comune, che a quanto pare ha riconosciuto il valore meritorio del Museo, non è rimasto indifferente e, 5 mesi fa, chiese un incontro con i rappresentanti regionali dei settori cultura e turismo. Poi, più nulla.
I consiglieri di minoranza Pavone e Paradiso hanno, perciò, inteso sollecitare nuovamente l’amministrazione chiedendo, innanzitutto, se vi sono stati incontri con gli esponenti regionali, ed in secondo luogo, se l’Amministrazione ha intenzione di individuare uno spazio adeguato e, a questo proposito, hanno consigliato di utilizzare gli spazi dell’ex distilleria Paolo Cassano.
In un secondo documento, gli stessi consiglieri, si sono fatti portavoce presso il Sindaco e l’Assessore al Commercio delle lamentele di alcuni venditori ambulanti, i quali hanno denunciato di aver subito un calo di vendite a seguito della riorganizzazione degli stalli del mercato settimanale. A seguito dei protocolli previsti dall’emergenza covid-19,infatti, le postazioni furono riordinate determinando per alcuni una riduzione di visibilità.
A questo punto, in considerazione della fine dello stato emergenziale, i consiglieri chiedono se l’amministrazione abbia in animo di procedere ad un nuovo piano di riordino del mercato e, in caso contrario, di creare un’alternanza tra gli ambulanti, per dare a tutti le stesse possibilità di visibilità.