Castellana Grotte, intervista a Emanuele Caputo, presidente del Consiglio comunale in carica
Emanuele Caputo, 47 anni, medico dello sport e presidente del Consiglio comunale in carica, punta alla rielezione dopo la prima esperienza di cinque anni fa. Nonostante un mandato di particolare complessità per le note vicende legate all’emergenza sanitaria e le vicissitudini cittadine, non sembra aver perso l’entusiasmo che ne contraddistingue l’azione politico-amministrativa.
“Comunque vadano le cose, ricoprire un ruolo istituzionale così prestigioso alla mia prima esperienza – esordisce Caputo, anche noto per il suo ruolo di responsabile sanitario del Bari Calcio tornato finalmente in serie B al termine di una stagione esaltante e impegnativa – resterà un motivo di orgoglio e di soddisfazione. Ho inteso rivestire il ruolo con il massimo impegno e cercando di guardare oltre i confini comunali. Solo la pandemia ha potuto frenare un percorso incentrato sulla parola “rispetto” sia all’interno dell’aula consiliare nei confronti del regolamento, vero e proprio faro per la tutela dell’intera assise di consiglieri, sia all’esterno grazie ad una serie di sedute consiliari aperte alla cittadinanza e ad iniziative a tutto tondo che hanno consentito di prendere ad esempio illuminanti esperienze di quotidiana straordinarietà. Come quella del “Sindaco Pescatore” Angelo Vassallo, quotidianamente perpetrata dal fratello Dario in costante testimonianza in Italia e nel mondo, del professor Francesco Tonucci (ideatore della rete internazionale “La città dei bambini”), del campione paralimpico Luca Mazzone e degli operatori culturali senegalesi Babacar Gning e “Amadou” Papa Ngady Faye. Senza dimenticare la ferma volontà di riprendere e alimentare il consiglio comunale dei ragazzi, ambizioso progetto di partecipazione dei più giovani alle dinamiche democratiche cittadine.
“CambiAmo Castellana” è pilastro della coalizione “Castellana Vale”. Perché sostenete la candidatura di Cinzia Valerio?
In questa legislatura caratterizzata da particolare promiscuità, la collega Valerio ha dimostrato esemplare coerenza con il mandato di opposizione che le era stato affidato dagli elettori. Nel gennaio 2021 il nostro movimento politico, constatata la mancata volontà di rispettare gli accordi in essere e da sempre critico nei confronti dell’immobilismo amministrativo in cui Centro Civico si era immerso, decise di fuoriuscire spontaneamente dalla maggioranza e in quei giorni sono cominciate le interlocuzioni con Cinzia Valerio e il gruppo di “Milleluci”, colloqui che nei mesi a seguire si sono fatti più serrati grazie ad un’evidente comunione di intenti e di vedute. Un cammino in cui progressivamente si sono innestati i movimenti Castellana Viva dell’ingegnere Mimmo Mastronardi e, più recentemente, il Movimento Ecologia Integrale di Angelo Sgobba.
Un cammino coraggioso che la Valerio non ha abbandonato neanche quando, nel corso delle battute finali della composizione delle coalizioni oggi in campo, poteva fare scelte più comode e decisamente meno clamorose di diversi movimenti progressisti che oggi supportano – apertamente e senza alcun apparente imbarazzo – dirigenti regionali di partiti della destra più retrograda e intollerante. I cammini più difficili però sono quelli che al traguardo possono regalare le più grandi soddisfazioni e questo grazie all’innegabile passione politica e all’amore che Cinzia Valerio è capace di infondere nelle sue azioni a favore della nostra comunità.
Perché con il suo gruppo non avete proseguito nell’esperienza di maggioranza e non si è potuto ricostruire un rapporto con gli ex alleati?
La ricostruzione dei rapporti passa per volontà e rispetto reciproci. Probabilmente sono stati commessi errori di valutazione e sono state dati per scontati i comportamenti di altri alleati ritenuti più affidabili. L’auspicio è che l’esperienza possa donare saggezza e che eventuali errori possano evitarne la ripetizione.
Qual è il vostro approccio alla viabilità e come giudicate le soluzioni proposte per i passaggi a livello e sul “muro” di via Conversano?
Il giudizio di “CambiAmo Castellana” e di “Milleluci” si è palesato già in consiglio comunale con il nostro voto contrario, scaturito anche dalla scarsa condivisione con i cittadini solo parzialmente colmata dalla seduta di consiglio comunale aperta da me proposta, all’approvazione dello studio di fattibilità e della convenzione con Regione e Ministero per la chiusura di cinque passaggi a livello cittadini fra i quali quello di via Conversano. Pur rispettando la possibilità di accedere a finanziamenti per la risoluzione della problematica, il passaggio a livello di via Conversano non può e non deve essere chiuso neanche con soluzioni “promiscue”. Riteniamo che uno studio di fattibilità andrebbe commissionato per comprendere realmente la portata e i vantaggi dell’interramento del tratto di ferrovia utilizzando il sottopasso realizzato quale accesso per l’eventuale stazione sotterranea. Il sottopasso può apparire come un pregiudizio per una visione ambiziosa ed invece potrebbe anche rappresentare un punto di partenza per la vera sfida urbanistica di Castellana che – con una visione europea e moderna – potrebbe essere ricucita e ripensata al passo con i tempi.
Biblioteca, centro aperto polivalente per anziani, teatro e piscina chiusa. Fondazione Viterbo mai aperta. Pala Grotte non omologato per la Superlega e tensostatico privo di agibilità. Cosa sta succedendo ai servizi e alle strutture castellanesi?
Sta succedendo quello che accade alle comunità prive di guide amorevoli. Il lungo e mortificante elenco di chiusure ha responsabili politico-amministrativi concentrati nella grande coalizione già “pronta” ad amministrare in cui figurano anche i più feroci censori di questo scempio. Basterebbe questo per raccontare la contraddizione di uno schieramento ipertrofico e ambiguo che sta imbarazzando anche i vertici regionali delle rispettive aree di riferimento. Il programma amministrativo di “Castellana Vale” ha quattro parole chiave: “funzionalità”, “vivibilità”, “bellezza” ed “equità”. Valori che mirano ad interrompere il delitto perpetrato a danno della comunità per mano di chi ha già dimostrato tutta la sua insipienza e inconsistenza. La determinazione, l’entusiasmo e le competenze di una valida giovane ed esperta donna come Cinzia Valerio sono la garanzia di interruzione di questo circolo vizioso che ancora attanaglia la comunità castellanese.
Le grotte di Castellana sembrano ferme al secolo scorso e il turismo cittadino langue nonostante i buoni numeri di visitatori. Il centro storico appare decisamente in ritardo rispetto alla valorizzazione di quelli di Monopoli, Conversano e Putignano, per non parlare di Locorotondo. Che fare?
La storia della Grotte di Castellana Srl degli ultimi quindici anni – simbolicamente racchiusa nelle presidenze che curiosamente albergano tutte nella stessa grande coalizione – ha dimostrato quanto dannosa possa essere la totale gestione politica della società senza una visione aziendale manageriale. La Srl esiste da oltre vent’anni ma non si intravede una struttura che possa somigliare a quella di un’azienda adeguata a soddisfare i minimi requisiti indispensabili per il suo corretto funzionamento. I pochi lavoratori strutturati devono occuparsi di tutto senza alcuna specializzazione settoriale e fanno quello che possono, in pratica ci si arrangia con quello che si ha. In un contesto come questo si valorizza poco, si sviluppa di meno e la tutela del bene carsico non è certo una priorità.
Il sogno di chi, quasi trent’anni fa, provava a disegnare un dignitoso futuro per i lavoratori del complesso carsico, esperienze interne alla nostra coalizione, continua ad infrangersi in una sorta di muro del pianto grazie a gestioni precarie e senza alcun modello di sviluppo. Un pilastro fondamentale della costruzione di “Castellana Vale” è il principio “fuori la politica dalla Grotte di Castellana Srl”. Quanto allo sviluppo turistico del territorio è indispensabile che i cittadini ritornino ad amare e curare Castellana cogliendo pienamente le opportunità intrinseche nella bellezza e nelle ricchezze del nostro territorio per il quale un volano indispensabile sarà una guida decisamente innovativa e propositiva come quella di Cinzia Valerio. Per far ciò la macchina amministrativa deve essere in grado di fornire il supporto ed i servizi richiesti mostrandosi al fianco di cittadini e imprese verso cui, troppo spesso e per via dell’inerzia, si dimostra in contrapposizione.
La chiave di volta per una Castellana più bella?
L’inclusività. Troppi cittadini vivono il disagio del pregiudizio. Le categorie più fragili sono quelle sulle quali basare l’azione amministrativa. Le difficoltà conseguenti alla pandemia e alle conseguenze economiche della guerra sono solo alcune fra quelle che i cittadini devono affrontare. Molte difficoltà originano dalla rigidità che le comunità più retrograde dimostrano nei confronti di chi non può e non vuole rimanere in schemi prefigurati. Porre come prioritarie categorie di cittadini come i bambini, gli anziani, le persone con disabilità, famiglie non convenzionali e ospiti temporanei in cerca di integrazione sono l’essenza dell’agire collettivo. Una comunità è bella solo quando i suoi cittadini vengono considerati come centrali.