Monopoli, crisi pesca e contributi, interviene la Cazzorla
Sulla questione “contributo” ai pescatori da parte del Comune di Monopoli è intervenuta la consigliera del Movimento 5 Stelle Sonia Cazzorla, attraverso una comunicato stampa che riportiamo.
“Il M5S – scrive la Cazzorla – è solidale con le famiglie dei marittimi dipendenti rimasti a terra senza lavoro per 3 settimane, ma ritiene che 50 euro non risolvono il momento di difficoltà economica di quelle famiglie, né tantomeno il problema del caro gasolio, che ha causato lo stato di agitazione della categoria. Tra l’altro gli armatori, nell’incontro tenutosi il 9 giugno, al quale ho partecipato, si sono dichiarati disponibili ad aiutare i loro marinai anche alla luce dei contributi stanziati dalla Regione Puglia con delibera n.800 del 31.05.2022 per € 2.850.000,00 che a breve arriveranno. Non posso non sottolineare, però, il modus operandi di questa amministrazione che a tutti gli effetti appare aver iniziato la campagna elettorale per le amministrative 2023. Con la delibera di giunta n. 26 del 9 giugno 2022 infatti, il Comune di Monopoli ha scelto di destinare i fondi destinati alle famiglie indigenti ed in situazioni di difficoltà economica a favore delle famiglie dei marittimi dipendenti. Si tratta di un una tantum di 50 euro per nuclei familiari senza figli, 100 con 1 figlio minore e 150 con 2 o più figli minori; quindi, una cifra irrisoria (“simbolica “come ha detto lo stesso sindaco Angelo Annese). Ma a queste famiglie servono i fatti più che i gesti simbolici che sono da evitare assolutamente quando ci si avvicina ad una campagna elettorale, poiché assumono tutt’altro significato, così come i fatti servono anche ad altre categorie in difficoltà economica, quali ad esempio gli agricoltori o i commercianti. Ma non è tutto: il capitolo delle “spese socio assistenziali-assistenza economica indigenti” è stato completamente svuotato e, in caso di situazioni di emergenza economica per altre famiglie bisognose, non ci sono più fondi disponibili.
Già questo è profondamente ingiusto, ma ci sono altre anomalie che saltano all’occhio: la prima è che tra i requisiti necessari alla fruizione del contributo, l’Amministrazione non ha inserito l’Isee, come invece avrebbe dovuto, in quanto questo tipo di contributi devono sempre arrivare alle famiglie con redditi bassi, non essendo sufficiente dimostrare l’appartenenza alla categoria che si vuol beneficiare. La seconda anomalia è che mentre l’accesso ai buoni alimentari stanziati dal Governo durante l’emergenza Covid, si effettuava esclusivamente con Spid (che ha lasciato fuori diverse famiglie che ne erano sprovviste) in questo caso la domanda si può facilmente scaricare,
fotocopiare, compilare e consegnare anche a mano agli uffici. Nel Consiglio Comunale del 23.06.2021 quando feci presente che la domanda tramite Spid aveva lasciato fuori numerose famiglie bisognose dai buoni spesa, l’Ass. Gentile mi rispose che l’uso dello Spid, per inoltrare domande alla Pubblica Amministrazione, era diventato obbligatorio dal 28.02.2021. Di qui la domanda: le regole sono uguali per tutti o in questa Città esistono figli e figliastri?”