ASL a sostegno di ADMO: ecco il primo ambulatorio mobile in Puglia per donatori di midollo osseo
Arriva in Puglia il primo ambulatorio mobile destinato a reclutare potenziali donatori di midollo osseo in tutta la regione. Il mezzo, acquistato dalla ASL di Bari, è stato consegnato all’ADMO regionale (l’Associazione Donatori Midollo Osseo) sulla base di una convenzione sottoscritta tra l’azienda sanitaria e l’associazione, dopo l’approvazione del progetto a febbraio 2022 da parte della Giunta della Regione Puglia che ha stanziato 100mila euro per l’acquisto del mezzo.
«Siamo la prima regione in Italia – ha detto il presidente Michele Emiliano – ad aver promosso una legge finalizzata a finanziare l’acquisto di un mezzo così importante che già da domani potrà girare nelle piazze e nelle scuole pugliesi per sensibilizzare i giovani alla donazione e quindi all’impegno nel salvare altre vite».
La Giunta della Regione Puglia ha approvato il progetto, individuando la ASL di Bari come destinataria delle risorse in attuazione dell’art. 26 “Ambulatorio mobile tipizzazione HLA” della Legge regionale 30 dicembre 2021 n. 51. Promotore della iniziativa è stato il consigliere regionale Francesco Paolicelli che ha ringraziato la ASL “per aver dato gambe alla legge – ha commentato – quella di oggi è una bella pagina di politica regionale, e di associazionismo che dà forza alle nostre azioni”.
L’ambulatorio mobile polivalente – come ha illustrato Antonio Sanguedolce, direttore generale della ASL di Bari – sarà impiegato per l’esecuzione di visite mediche, prelievi ematici e tamponi salivari per tipizzazione HLA a candidati donatori di cellule staminali.
«Abbiamo una struttura itinerante – ha detto Sanguedolce – per raccogliere in maniera capillare potenziali donatori. In coordinamento con i nostri servizi trasfusionali si eseguiranno prelievi salivari ed esami ematochimici proprio per inserire nuovi donatori nella banca dati. La donazione – ha continuato – può ridare la vita a tanti la compatibilità è all’incirca uno su 100mila, quindi più donatori ci sono e più saremo in grado di rispondere al bisogno di salute».
Attualmente sono 1200 i donatori pugliesi iscritti nel registro nazionale IBMD e l’ambulatorio ha l’obiettivo di incrementare questo dato, come confermato da Antonella Caroli, dirigente Servizio Strategie e Governo Assistenza Territoriale della Regione Puglia: «Siamo consapevoli che la donazione in generale è un tema importante – ha commentato Caroli – su cui la Regione investe da tempo, la donazione del midollo osseo ha una sua specificità sia perché trovare un donatore è molto difficile ma soprattutto perché richiede una convinzione importate da parte del donatore. Confidiamo – ha concluso – che, proprio attraverso questa unità mobile che consente una campagna di sensibilizzazione più diffusa su tutto il territoriale regionale, riusciremo ad ottenere risultati efficaci».
La compatibilità di midollo osseo all’interno della propria famiglia è una variabile molto rara e in caso di malattia è quasi sempre necessario rivolgersi al registro dei donatori, in cui solo 1 iscritto su 100.000 può essere compatibile. «I donatori che si iscrivono al registro nazionale, ha spiegato Angelo Ostuni, direttore di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari, sono una risorsa fondamentale per tutti quei pazienti che devono fare trapianti di cellule staminali. La Puglia ha numeri importanti e speriamo con questa automedica di dare forza al volontariato con il supporto degli organismi regionali».
Tra le attività sono previste a bordo della automedica anche: manifestazioni di promozione della donazione di midollo osseo e cellule staminali e campagne di sensibilizzazione presso scuole, università e caserme.
Soddisfatta, infine, Maria Stea, presidente Admo Puglia: «Siamo convinti – ha dichiarato – che questo modello consentirà al territorio di mettere in campo un’azione quanto più incisiva possibile. L’ambulatorio mobile, peraltro, apre alla possibilità di effettuare prelievi propedeutici alla tipizzazione e all’iscrizione usando kit salivari. I ringraziamenti – ha concluso Maria Stea – sono ovviamente tanti. Ma quello più grande vorrei indirizzarlo e dedicarlo alla sensibilità di chi ha creduto in questo percorso e in questo traguardo».