Gioia Del Colle, Piano Urbanistico Generale: “L’incompiuto”
“L’obbiettivo primario deve indirizzarsi al completamento del PUG (Piano Urbanistico Generale) al fine di garantire un approccio moderno per lo sviluppo del territorio”. La frase è tratta dal Programma Elettorale della Coalizione di Centro Destra, oggi al governo di Gioia del Colle. Ed è da qui che sono partiti i consiglieri di minoranza, Milena Pavone ( capogruppo de “La Bottega”) e Donato Paradiso ( capogruppo de “La Città Possibile”) per chiedere attraverso un’interpellanza, indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica, cosa l’Amministrazione Comunale abbia veramente intenzione di fare. La domanda che pongono i due consiglieri è semplice: a distanza di tre anni e mezzo dall’insediamento , il governo cittadino ha la volontà di giungere alla discussione ed approvazione del Pug? E se sì, quali sono gli impegni che Sindaco ed Assessore intendono assumere tenuto conto che lo strumento urbanistico deve essere sottoposto ad una verifica da parte dei cittadini, dei consiglieri e degli operatori del settore? Insomma, il tempo stringe, la strada è lunga e, nonostante le intenzioni iniziali espresse nel programma elettorale e nonostante siano passati tre anni e mezzo, sembra non muoversi una foglia su questo tema.
Eppure è convinzione di tutte le parti politiche che l’adozione del Piano Urbanistico sia un traguardo qualificante per le amministrazioni, ma soprattutto per Gioia del Colle. Il motivo è spiegato nelle premesse dell’interpellanza. L’adozione del PUG, in sostanza, permetterebbe di mandare in soffitta il Piano Regolatore Generale di Gioia, adottato in via definitiva nel 1977, ad oggi da considerarsi obsoleto e superato; non solo perché le stesse norme tecniche di attuazione ed il regolamento edilizio sono state pensate in periodi in cui le priorità erano diverse rispetto a quelle attuali, ma anche perché il PRG non è stato mai adeguato alla Legge Regionale 56/ 1980 per cui non è possibile apportare varianti se non attraverso strumenti straordinari.
Inoltre, ricordano nel documento Paradiso e Pavone che qualche passo è stato mosso per poter giungere all’adozione del nuovo strumento urbanistico . Nel 2005, infatti, il Comune avviò i lavori di redazione del PUG attraverso l’adozione del Documento Programmatico Preliminare , nel corso degli anni sono state recepite tutte le normative regionali e c’è stato un confronto tra le diverse concezioni dello sviluppo della città. La strada dunque è tracciata, tuttavia non si è mai giunti ad una concertazione finalizzata ad uno sviluppo armonico del territorio.
E così i consiglieri chiariscono il motivo che li spinge a perorare l’imprescindibilità dell’adozione del Pug,“ uno strumento urbanistico quale è il PUG, che ridisegni un assetto organico e complessivo del territorio gioiese, nono può essere sostituito da interventi limitati in alcune zone quali i Piani di Rigenerazione Urbana o dalle direttive dettate dai vari Piano Casa regionali che annualmente vengono emanati senza una logica e un preciso intendimento che possa riportare l’assetto urbanistico su un piano di certezza delle regole e su una visione di una città vivibile, accogliente, ecologica”.