Siglato un protocollo d’intesa tra la Città di Bari, il Municipio III, Uniba e Politecnico
È stato siglato oggi pomeriggio, a Palazzo di Città, il protocollo d’intesa tra la Città di Bari, il Municipio III (San Paolo – Stanic – Marconi – San Girolamo – Fesca – Villaggio del Lavoratore) e i Dipartimenti di Ricerca e Innovazione Umanistica, di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione e di Scienze Politiche dell’Università di Bari Aldo Moro, e i Dipartimenti di Ingegneria civile ambientale, del territorio, edile e di chimica (DICATECh) e di Architettura, Costruzione e Design (DARCOD) del Politecnico di Bari.
Hanno firmato il protocollo, che definisce gli aspetti dell’attività di studio finalizzata allo sviluppo e alla valorizzazione della ricerca, al rafforzamento delle azioni volte a favorire l’integrazione fra il sistema della ricerca e il sistema territoriale e produttivo nazionale, nonché alla definizione di percorsi didattici innovativi e di opportunità professionali, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio, il presidente del Municipio III Nicola Schingaro, i direttori di Dipartimento Paolo Ponzio, Loredana Perla e Giuseppe Moro per l’Università di Bari, e i direttori di Dipartimento Leonardo Damiani e Carlo Moccia per il Politecnico di Bari.
“La sigla di questo accordo è molto importante perché, quando le università si aprono alla città e collaborano con le istituzioni, in questo caso con il Municipio III che ha promosso l’iniziativa, in genere nascono cose buone – ha esordito Eugenio Di Sciascio -. Lo spirito di collaborazione che abbiamo coltivato in questi anni si nutre della contaminazione tra saperi e competenze diverse per contribuire a migliorare la città e la vita dei cittadini. Credo che quello odierno sia un ulteriore passo di una sinergia che ha visto e vede confrontarsi tutti gli attori istituzionali, ma non solo, per la crescita del nostro territorio. Nonostante le difficoltà oggettive, dovute anche all’incertezza di questo tempo, molte cose buone sono già state portate a termine e molte altre saranno realizzate nei prossimi anni anche grazie agli investimenti del PNRR, i cui effetti potremo toccare con mano in futuro. Penso che la collaborazione tra enti sia la strada da percorrere per affrontare al meglio le sfide che ci aspettano”.
“Rovesciare concretamente il rapporto centro-periferia non è mai stato facile – ha sottolineato Nicola Schingaro -. È un processo che da sempre si scontra con sedimentazioni, difficoltà, resistenze che ne ostacolano la piena realizzazione. E allora spesso ci si rifugia in politiche che provano sì a ricongiungere periferie e centri, ma senza modificarne di fatto la relazione.
Quindi, sono davvero molto soddisfatto, oltre che orgoglioso, del nuovo protocollo d’intesa firmato oggi. È un percorso che nasce da lontano, condiviso con il sindaco Decaro, che ha sostenuto sin dall’inizio questa intuizione, e guardato con attenzione anche dalle autorità regionali in una prospettiva di coordinamento interistituzionale. In effetti, si tratta di un protocollo in continuità con quello firmato nel novembre 2019 che, in via sperimentale, già propose laboratori universitari nel quartiere San Paolo, con lezioni che si tennero nella sede del Municipio e, nel contempo, tra le strade del quartiere.
Poi c’è stata una pandemia che ha bloccato tutto e tutti per diverso tempo. Oggi, però, il fatto che sia salito a cinque il numero di dipartimenti che aderiscono a questo nuovo protocollo, così come la sua approvazione all’unanimità sia da parte della giunta comunale, che ringrazio per la condivisione e il supporto a questa ‘visione’, sia da parte del Consiglio del Municipio III, che ringrazio per le stesse ragioni, sono tutti elementi che evidentemente ‘irrobustiscono’ questo accordo e ci dicono che siamo sulla strada giusta per provare tutti insieme a ridisegnare non solo una nuova narrazione, ma anche e soprattutto una nuova storia, una nuova immagine agli occhi del mondo esterno, una visione alternativa, ma possibile, di questa piccola fetta di mondo della nostra città”.
“Sono lieto di portare un piccolo contributo alla realizzazione di un’interazione sempre più forte tra territori e università – ha proseguito Leonardo Damiani -. Credo che questa sigla non sia tanto il terminale di un percorso complicato quanto piuttosto il punto di inizio di una maggiore interazione, che spero dia frutti a breve. Del resto questo è il vero significato di città universitaria che riconosce l’importanza di avere decine di migliaia di studenti e il valori di luoghi dove si costruiscono tutti i saperi. Poter interagire con altri dipartimenti per portare un contributo alla città, partendo dalle periferie, credo sia un segnale molto importante da parte nostra”.
“Siamo soddisfatti di essere parte di un progetto che rovescia i termini della questione, mettendo al centro le periferie – ha dichiarato Loredana Perla – in modo che l’università possa mettere in campo tutto il suo potere trasformativo rispetto all’esistente. Credo che questo progetto, nel quale tutti siamo impegnati verso un obiettivo convergente, avrà un significativo impatto di trasformazione sociale, coerentemente con la missione che lega l’università ai territori e che potrà essere implementata e promossa sempre più”.
“Credo che il senso dell’università si dia fortemente nella capacità di corrispondere, attraverso la conoscenza e l’offerta di un pensiero trasformativo – ha commentato Carlo Moccia -, alla condizione di vita dei territori che l’accolgono. È essenziale, infatti, che il pensiero critico che si coltiva nelle università si trasferisca, nella capacità di determinare fatti concreti, agli attori, alla politica, alle istituzioni che poi governano la trasformazione delle città. Con il Comune in questi anni abbiamo lavorato in sinergia sia in occasione del festival Biarch, che proprio al quartiere San Paolo ha portato una serie di workshop e laboratori, sia con il progetto G124 di Renzo Piano, che nei prossimi mesi vedrà nascere un giardino al posto di una corte lastricata tra i palazzi. Quella della collaborazione tra istituzioni di governo, istituzioni della formazione, cittadini e associazioni è una dimensione che dobbiamo riconoscere come essenziale in quanto portatrice di senso, ed è la ragione della nostra partecipazione al protocollo”.
“Voglio ringraziare Nicola Schingaro perché è giusto che l’università ringrazi il sistema comunale quando ci offre la possibilità di uscire dalla nostra torre eburnea e dal nostro sapere accademico per farci strada tra le persone e far sì che realmente la nostra diventi una città universitaria, e non una città con l’università – ha affermato Paolo Ponzio -. Oggi sigliamo un inizio di un percorso nuovo che il sistema universitario intraprende con entusiasmo al fianco del Municipio III e del Comune di Bari”.
“Credo che questo protocollo non nasca da nulla ma abbia una sua storia che precede anche questo faticoso processo amministrativo e che nasce dalle relazioni e dai rapporti che l’università ha coltivato nel tempo proprio con il San Paolo – ha concluso Giuseppe Moro -. Mi piace ricordare in particolare il lavoro di studio e ricerca condotto in tempi particolarmente difficili dal professor Persichella, collega, sociologo e politico, che proprio alla realtà delle periferie ha dedicato analisi interessanti e incisive. Questo accordo, dal mio punto di vista, formalizza in qualche modo un rapporto che, pur tra mille problemi, è sempre esistito tra la città e le istituzioni universitarie”.