Gioia del Colle: La questione via Almirante diventa incandescente
di ANTONELLA CAMPAGNA – Tutti i consiglieri comunali di opposizione: Paolo Silvestro Covella, Maurizio Liuzzi e Filippo Martucci per il Partito Democratico, Donato Lucilla per il Movimento Prodigio, Filomena Pavone per la Bottega-Città di tutti e Donato Paradiso per La città Possibile hanno proposto e sottoscritto un Ordine del Giorno da discutere in Consiglio con cui si chiede di “esprimere indirizzo contrario all’intitolazione di una via cittadina all’on.le Giorgio Almirante, con invito alla Giunta comunale di non procedere alla detta intitolazione, per obbligo di coerenza con la storia del nostro Paese e della nostra città”.
La posizione delle opposizioni è chiara, infatti, pur riconoscendo il diritto di ogni forza politica di intitolare vie cittadine ad esponenti della propria area, sottolinea il valore simbolico che tale gesto potrebbe avere e, aggiungiamo noi, senza la cura della disamina storico-politica potrebbe facilmente trasformare tale mossa in un feticcio ideologico.
“L’intitolazione di una via cittadina all’on Giorgio Almirante- affermano nel documento- stride fortemente con l’identità antifascista della nostra città” e, oltre a rappresentare uno sfregio alla storia democratica dell’Italia intera, alimenterebbe dubbi sui valori antifascisti di ogni cittadino compresi quelli dei rappresentanti delle Istituzioni. Parole dirette rispetto alle quali è chiamato ad esprimersi l’intero Consiglio Comunale affinché, giustamente, vi sia una riflessione comune ed approfondita grazie alla quale emergano tutti i punti di vista che alimentano il confronto democratico.
L’azione comune dei consiglieri non si ferma qui. E’ stata contestualmente presentata una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, per poter procedere alla modifica del regolamento Toponomastica. La proposta consiste nell’aggiungere 4 punti dopo il punto 1 dell’art. 8, che vieterebbero esplicitamente di intitolare luoghi pubblici a: esponenti del disciolto partito fascista e coloro che hanno assunto incarichi nella Repubblica di Salò; a coloro che hanno perseguito finalità razziste, xenofobe, sessiste o comunque volte a promuovere l’odio etnico, razziale o prevaricatore; a coloro che si sono macchiati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità; a coloro che hanno compiuto atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, nonché per reati di mafia.