Inaugurata a Triggiano la nuova Casa di comunità per donne e minori vulnerabili intitolata a Caterina Susca
È stata inaugurata ieri mattina in via Dante 179, a Triggiano, la nuova Casa di comunità per donne e bambine e bambini vulnerabili finanziata dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari, intitolata a Caterina Susca (vittima di femminicidio) e gestita da IFA Italia APS ASD.
All’inaugurazione erano presenti i familiari di Caterina Susca, l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli e l’equipe degli operatori che gestiranno il servizio.
L’appartamento, al primo piano di uno stabile signorile, si estende per circa 300mq, dispone di 18 posti letto e di 3 bagni oltre che di un’ampia cucina, una grande area comune deputata alla convivialità e una spaziosa veranda con affaccio su terrazzo a livello dotato di spazio giochi. Tutti gli ambienti sono dotati di ampie finestre dalle quali si accede su un balcone che perimetrale l’intero appartamento.
La struttura è destinata a offrire ospitalità a donne sole o con figli minori, donne e minori fuoriusciti dal circuito della violenza, donne e minori rifugiati, migranti o vittime di tratta, donne sottoposte a sfratto esecutivo, neo maggiorenni, donne utrasessantacinquenni autosufficienti.
La nuova Casa di comunità intende favorire l’integrazione e l’inclusione sociale delle donne realizzando interventi multifunzionali, in collaborazione con la rete delle istituzioni -Comuni, ASL, Servizi Socio Assistenziali, CSM, SSP, Forze dell’Ordine – e delle associazioni presenti sul territorio in modo da favorire percorsi di autodeterminazione.
Le donne verranno orientate e indirizzate presso i servizi territoriali e/o presidi sanitari e saranno supportate nella programmazione di incontri, visite mediche, pratiche assistenziali, attività ludico-ricreative e di socializzazione.
“Siamo felici di inaugurare una nuova casa di comunità e condominio sociale rivolto a donne sole o con figli in situazione di fragilità e povertà – dichiara Francesca Bottalico -, che si aggiunge alle 25 ideate e avviate dall’assessorato al Welfare in questi nove anni di attività e programmazione politica e sociale.
Dai circa 100 posti in strutture sociali (solo notturne o in tenda), in questi anni siamo arrivati a realizzare condomini sociali, case sociali e co-abitazioni semiresidenziali per oltre 860 persone, donne, uomini e anziani soli con servizi sociali e socio-sanitari di supporto. Un risultato straordinario, se si pensa che tanti di loro, altrimenti destinati alla strada e alla marginalità, oggi hanno un tetto, una comunità con la quale condividere la propria vita e l’opportunità di una rinascita personale, lavorativa e sociale.
In particolare, dedichiamo questa nuova casa sociale a Caterina Susca, una delle tante vittime di femminicidio per mano maschile della nostra città e, con lei, alle troppe donne che ogni giorno, purtroppo, nonostante il lavoro sociale, culturale e formativo, continuano a essere vittime di violenza e discriminazione”.
“L’intitolazione di questa struttura a mia madre – ha dichiarato Daniela De Sario, figlia di Caterina Susca – è una gioia e un onore per la mia famiglia. È la dimostrazione di quanto anche dalle storie più tristi e dai dolori più grandi possano nascere buoni frutti. Queste strutture sono una meravigliosa occasione di rinascita per le ospiti, come anche per noi. La società ha bisogno di voltare pagina, di nuove opportunità, di uno sguardo nuovo sui grandi temi della socialità. Siamo orgogliosi che il nome di mia mamma sia simbolo di questo. Che il suo non sia stato un sacrificio vano, ma la scintilla per risvegliare nuove sensibilità”.
Sono già 11 le donne ospiti della nuova Casa di comunità entrate in questi giorni ad avvio del progetto su segnalazione dei Servizi sociali del Comune di Bari.