Monopoli celebra la Giornata Internazionale dell’Educazione
Mercoledì 24 gennaio 2024 si celebra la “Giornata Internazionale dell’Educazione”. Quest’anno l’Unesco la dedica al ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio, fenomeno cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni con la diffusione dei social media, danneggiando il tessuto delle nostre società.
«Sono giornate come queste che ricordano a tutti noi quanto sia importante investire in istruzione. Tutte le nostre azioni politiche e le scelte che prendiamo devono mettere al primo posto l’educazione. Il diritto all’istruzione è sancito dall’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che ha sancito i principi di gratuità e di accessibilità a tutti, indirizzandola al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Partendo da questo principio fondamentale dobbiamo noi tutti garantire una istruzione quanto più inclusiva, equa e di qualità. Il diritto allo studio è una responsabilità che abbiamo con i cittadini e che in molte parti del mondo viene ancora negata. Garantire a tutti l’istruzione significa prevenire forme di esclusione sociale e di discriminazione ma anche allo stesso tempo combattere odio e ingiustizia, consentendo alle nuove generazioni di avviarsi verso un futuro più promettente», afferma l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Monopoli Rosanna Perricci.
«In questi giorni che preludono anche alla celebrazione della Giornata della memoria non posso non pensare e fare mie le parole che un preside sopravvissuto alla Shoah rivolgeva ai suoi insegnanti: “Aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani”. Penso che il significato profondo dell’istruzione e dell’educazione sia racchiuso in queste parole», sottolinea il Dirigente Scolatisco dell’Istituto Comprensivo “Vito Intini” Giuseppina Rizzo.
«Imperativo del XXI secolo è garantire ai giovani l’educazione ai buoni sentimenti. Preoccuparsi solo della loro erudizione è sbagliato! Ognuno deve riconoscere e gestire le emozioni per poter costruire una personalità sana ed armonica orientata ai valori dell’autostima, dell’empatia, della sociabilità e dell’accettazione dell’altro. Per tutto quanto premesso, il ruolo della scuola rimane fondamentale», evidenzia il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Modugno-Galileo Galilei” Antonella Demola.
«Nell’odierna società, l’educazione può essere definita come un processo complesso, multidimensionale e dinamico che mira a sviluppare le abilità cognitive, emotive e sociali degli individui, coinvolgendo la trasmissione e l’acquisizione di conoscenze, valori e comportamenti. Essa svolge un ruolo cruciale nella formazione di cittadini consapevoli e responsabili e diventa un processo continuo e adattivo, soprattutto nella società liquida contemporanea, dove le certezze sono sfumate e le conoscenze evolvono a un ritmo vertiginoso. In tale contesto, la Scuola è chiamata a colmare il divario tra il sapere consolidato e la necessità di apprendere in modo flessibile e dinamico, per consentire agli individui di imparare per tutta la vita, affrontare l’ignoto e sviluppare competenze che vadano oltre la mera acquisizione di nozioni», dichiara il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Melvin Jones – Orazio Comes Annalisa Latela.
«Educare significa partire dalle attitudini individuali, diverse e singolari di cui ogni essere umano è portatore; la scuola deve alimentare quelle attitudini, creando una scuola a misura di ognuno, fare perno su di esse, delineando uomini e donne unici, ma capaci di essere parte di un “tutto”», afferma il Dirigente Scolastico dell’Istituto Scolastico “Carolina Bregante-Alessandro Volta” Linda Fasano.