Castellana Grotte, le nuove prospettive e le nuove sfide sulle malattie infiammatorie intestinali croniche
Due giornate di lavori dedicati alle malattie infiammatorie intestinali in cui è emersa l’attuale evoluzione degli obiettivi terapeutici sempre più ambiziosi, quali la guarigione mucosale ed istologica per la colite ulcerosa e la guarigione transmurale per la malattia di Crohn che implicano una evoluzione sempre migliore, in termini di remissione della malattia e di percezione di benessere da parte dei pazienti affetti.
E’ quanto è emerso in sintesi dal congresso organizzato nel fine settimana dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico specializzato in gastroenterologia “S. De Bellis” di Castellana Grotte che ha visto l’intervento di relatori di fama nazionale e una nutrita partecipazione. Come ha spiegato il responsabile scientifico del congresso, il dottor Mauro Mastronardi, “persiste una discrepanza fra le potenzialità delle nuove terapie disponibili (farmaci biotecnologici e “small molecules”) e l’attuale mancanza di marcatori di risposta alle singole terapie, condizione che non consente la profilazione del paziente e la conseguente mancata sartorializzazione del trattamento. Più concreto – ha proseguito il direttore dell’unità operativa del “De Bellis” dedicata alle Ibd – il ruolo della chirurgia a cui è stata riservata la seconda giornata dei lavori in cui sono state valutate tecniche di intervento innovative e tecniche di trattamento della malattia perianale fistolizzante complicante la malattia di Crohn mediante l’uso delle cellule staminali”.
Centro di riferimento regionale in Puglia per le malattie infiammatorie croniche intestinali, il “De Bellis” dispone di 12 posti letto, alcuni dei quali riservati alle urgenze, ha in carico oltre 1.500 pazienti affetti da Ibd e ha effettuato nel 2023 circa 450 ricoveri. “Continueremo a investire in questo campo – ha dichiarato nel suo saluto al congresso il presidente del Civ Enzo Delvecchio – e giornate come queste servono non solo a fare il punto sulle terapie ma anche e soprattutto a sensibilizzare la popolazione a curarsi in maniera adeguata sin dall’esordio della malattia”.