Mola di Bari, “Vogliono riaprire la discarica Martucci, dobbiamo fermarli”
Questo mese di febbraio 2024 rischia concretamente di rientrare di diritto nel già affollato elenco delle date cruciali riguardanti la storia della discarica Martucci e di riflesso la storia della nostra comunità che da decenni ne subisce le nefaste conseguenze.
E’ infatti fissata per giovedì 22 febbraio la “Conferenza di Servizi” riguardante il procedimento di rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) per il progetto di riattivazione delle vasche di servizio/soccorso A e B dell’impianto complesso di contrada Martucci, presentato dall’attuale gestore della discarica, la “Progetto Gestione Bacino Bari 5”.
A tal proposito è importante ricordare che:
- l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) è il provvedimento che autorizza l’esercizio di un
impianto: in questo caso i lavori di riattivazione delle vasche A e B della discarica Martucci; - la “Conferenza di Servizi” è un incontro tra pubbliche amministrazioni su un tavolo comune, per poter confrontarsi sui procedimenti che prevedono il rilascio dei cosiddetti “atti di assenso” (autorizzazioni, nulla osta, pareri, ecc.): in questo caso ha l’importante compito di raccogliere pareri e osservazioni sul progetto presentato dalla “Progetto Gestione Bacino Bari 5”.
Purtroppo, come già più volte accaduto nella storia della discarica Martucci, anche per queste ultime vicende ci è toccato constatare un atteggiamento gravemente distratto e passivo da parte delle amministrazioni comunali coinvolte, nonostante l’esistenza di ben due “Commissioni Speciali Martucci”: una facente capo al comune di Mola di Bari e l’altra al comune di Conversano.
Nello specifico, nella commissione speciale Martucci del nostro comune, Mola di Bari, a cui abbiamo sempre partecipato cercando di portare il nostro contributo, non possiamo non imputare una colpevole scarsa reattività nell’affrontare il problema della discarica, nel non aver mai incalzato col giusto vigore i politici e i burocrati regionali, limitandosi spesso alle sole comunicazioni ed aggiornamenti sulla situazione della discarica.
Ma anche in questo caso con colpevole ritardo visto che solo nelle ultime due riunioni di commissione di febbraio siamo stati messi a conoscenza dal nostro sindaco sia dell’esistenza del progetto di riattivazione delle vasche, sia dell’iter di autorizzazione AIA in corso, al punto che solo tra pochi giorni ci sarà la “Conferenza dei Servizi” riguardante il progetto.
Può essere definita reattiva la politica incapace di accorgersi che da un anno, in Regione Puglia, l’ufficio ambiente e la “Progetto Gestione Bacino Bari 5” stanno lavorando sottotraccia per riaprire Martucci?
Adesso ci ritroviamo dinanzi ad un progetto esecutivo per la riattivazione della discarica Martucci ed ai suoi ultimi step autorizzativi che, se daranno parere positivo, decreteranno definitivamente la riapertura della discarica e il proseguo di quel calvario a cui è sottoposta la nostra comunità da oltre quarant’anni.
Nonostante le difficoltà, noi del Comitato STOP Martucci, anche questa volta, non siamo rimasti spettatori passivi davanti all’ennesima ingiustizia in atto ma abbiamo deciso di intervenire.
Abbiamo quindi studiato in dettaglio il progetto presentato dalla “Progetto Gestione Bacino Bari 5”
individuando al suo interno molteplici errori ed incongruenze che abbiamo raccolto in un documento inviato, in seguito, a tutti gli attori coinvolti in questa vicenda (uno su tutti il RUP del comune di Conversano, dott. Leonardo Lorusso) e che prenderanno parte alla conferenza dei servizi di giovedi prossimo 22 febbraio.
Abbiamo anche dato la nostra totale disponibilità ad un incontro in cui poter spiegare dettagliatamente le osservazioni elencate nel documento da noi prodotto ma, al momento in cui scriviamo, non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Abbiamo fatto tutto questo con un unico obiettivo: portare anche all’interno della decisiva riunione di giovedì la voce dei cittadini, la voce di una comunità che ha già pesantemente pagato dazio alla discarica Martucci e che non merita di continuare a subire per i prossimi anni questa ingiustizia.
La nostra comunità non merita un progetto di riattivazione della discarica Martucci ma, al contrario, merita che finalmente:
- venga dichiarato lo stato di inquinamento diffuso dell’area vasta di contrada Martucci a causa della comprovata presenza di rifiuti illegalmente sotterrati e per la dispersione incontrollata di percolato;
- venga attivata una seria ed approfondita indagine epidemiologica che faccia chiarezza sull’alta
percentuale di malati oncologici, ai vertici della media regionale; - venga stralciato il sito Martucci da qualunque Piano regionale dei Rifiuti ed individuato un sito alternativo;
- venga messo in atto un piano di sicurezza e bonifica dell’intera area. Contrada Martucci torni ad essere campagna, non più una discarica senza regole.
Ma, come abbiamo più volte detto in questi anni, per arrivare a questo è indispensabile una ferma volontà politica che, al momento, non si intravede a nessun livello.
Noi come Comitato STOP Martucci continueremo a pungolare qualunque ente o amministrazione coinvolte in questa vicenda, così come attendiamo una risposta al nostro ultimo documento, con la speranza che venga portato all’interno della Conferenza dei Servizi di giovedi prossimo.
Ma se ciò non avverrà e se ci ritroveremo, come già accaduto in passato, dinanzi ad un invalicabile muro di gomma costituito da quell’oscura connivenza tra mala politica e imprenditoria senza scrupoli, l’unico modo per ottenere verità e giustizia sarà una forte e decisa mobilitazione popolare.
Come nel 2021 noi siamo pronti a manifestare il nostro dissenso ma, se esiste anche un’unica possibiltà di farcela, passa attraverso il dimostrarci, finalmente, una comunità unita e determinata a difendere il suo diritto ad avere un futuro senza più quella discarica della vergogna.
In gioco c’è la salute di migliaia di persone e, soprattutto, delle future generazioni che hanno il diritto di crescere in un ambiente privo di veleni.