Conversano, l’organo storico di San Benedetto

di Franco Iatta

La chiesa di San Benedetto, annessa all’omonimo celebre monastero – divenuto noto nell’universo claustrale del tempo come ‘massimo ornamento del Regno di Napoli (abate F. Ughelli) e poi anche come il ‘monstrum Apuliae’ (cardinal Baronio) con l’intento di celebrare la sua evidente singolarità, non ha potuto non dotarsi,
nel corso dei secoli, di un organo a canne che per magnificenza e resa musicale doveva superare tutti gli altri organi che insistevano nelle maggiori chiese cittadine.
Questa sorta di straordinario primato la chiesa di San Benedetto in Conversano lo ha vantato per secoli e secoli. Accanto agli altri che ne hanno fatto un ‘monstrum’: ossia un prodigio di singolarità, un fenomeno portentoso e/o eccezionale.
E, addirittura per il Cinquecento, siamo (non a caso) in grado di ricostruire, sin anche nei minimi dettagli, i diversi ‘step’ che la ‘badessa mitrata’ Vittoria Palagano, da Trani, ha dovuto compiere per dotare di un nuovo, ma altrettanto magnifico organo a canne, la sua splendida chiesa. Chiesa che, ancor oggi, vanta sul suo altare maggiore – a dimostrazione del suo raffinato splendore – uno dei più riusciti e quindi splendidi dipinti realizzati da Paolo Finoglio. Il pittore della corte principesca creata dagli Acquaviva a Conversano: la capitale dei feudi che amministravano in Terra di Bari e d’Otranto.
Oggi, quello splendido gioiello che risulta essere la chiesa di San Benedetto può vantare (rinverdendo un’antica tradizione) un organo storico – tutt’ora funzionante! – realizzato dall’organaro Giuseppe Toselli: nel corso del 1857.
È per l’appunto in occasione del suo recente restauro conservativo, che lo ha come rimesso a nuova e ancor più
splendida vita, che il dr Claudio Ermogene del Medico (il farmacista prestato alla musicologia al quale si devono i più attendibili studi dedicati a ricostruire la vita musicale della città del ‘Guercio’) ha ritenuto quanto mai opportuno dedicare una ‘plaquette’ allo stesso organo storico (vedi: ‘Lo storico organo a canne Giuseppe Tonelli,
1857, della chiesa di San Benedetto in Conversano’, Alberobello 2024).
Il risultato – anche tipografico – dell’opuscolo è superbo. Son solo 56 pagine. Ma piene di storia. E dati inediti.
E poi, come se non fosse bastato, risulta come un crogiolo prezioso nel quale son state, strategicamente disposte, una vera e propria miriade di illustrazioni: una più essenziale delle altre. Infatti  s’inseguono, pagina dopo pagina, illustrando -come meglio forse non sarebbe stato possibile – pagine dedicate ad informare sull’organo a canne e sui risultati conseguiti dalle operazioni di restauro conservativo al quale è stato prptio di recente sottoposto.
In un’altrettanto ineludibile ‘Appendice’, son poi offerti una serie di documenti. Quindi la loro stessa interpretazione. E per ciò offrono impagabili informazioni sull’organo a canne storico che si festeggia. Quindi il puntuale elenco degli organari, che nel corso del tempo, son intervenuti per manutenere gli organi a canne della chiesa di San Benedetto.
È insomma un vero e proprio bagno di piacere quello dal quale si emerge sol pur dopo aver squadernato il volumetto che dà, esaustivo conto di tutto ciò che si deve sapere intorno all’organo costruito dall’organato Giuseppe Toselli: nel corso del 1857.
Poi non si possono terminare questi brevi cenni, senza aver dato conto della maestria di Mimmo Guglielmi, eccellente maestro fotografo con studio in Castellana.
Dire che si superi, non è certo un nuovo elogio: per il nostro Mimmo. Ma con le foto – riprodotte in questo volumetto – riesce a volte, sin anche, a gareggiare con le non affatto poche illustrazioni che rendon conto di almen parte dei dipinti che tutt’ora custodisce il più prestigioso monastero in Conversano.
Non ci resta quindi che augurare (e quindi augurarci) di aver – ben presto – tra le mani un altro contributo del dr Claudio Ermogene. Anche perché ci sarà rivelato un altro tassello, non certo affatto modesto, della tradizione musicale cittadina. Che è per altro rinverdita proprio dai concerti che il dr Del Medico ha iniziato ad
offrirci come organista. Infatti i concerti eseguiti e/o organizzati sotto la sua direzione riteniamo sian già entrati di diritto negli annali locali.
E, per ciò, sostenere che devono proseguire, non lo si può affatto considerare – solo ed unicamente – un sentito auspicio.
Se, infatti, non proseguissero (come per altro è previsto) se ne dorrebbe unicamente la già quasi inesistente vita musicale cittadina.

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