EUROPEE 8 – 9 GIUGNO 2024 La crescita del PD un bluff La Schlein è da dimissionare

di Vitantonio Marasciulo

 

Chi ha vinto? A quanto pare tutti hanno vinto in Italia, a parte i 5 stelle che hanno perso ben 5 e rotti punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni. Una sconfitta per Conte il ballatore seriale che rischia di lasciare la poltrona.  Un voto che ha sancito la sconfitta del presidente francese, Emmanuel Macron che all’indomani del voto ha esautorato il parlamento francese per la sonora vittoria di Marine Le Pen e del giovane, Jordan Bardella della destra francese. L’Europa con questo voto sterza a destra. Il governo Meloni esce stabile e vincente rispetto a Macron e Scholz, con il 28,8% (FdI) e con la crescita di FI e in parte della Lega, trascinata dal Generale Vannacci.

Anche i governi di Belgio e Austria pagano dazio come la Francia e la Germania. C’è dunque in Europa un nuovo vento, che chiede un cambio di passo per salvaguardare le peculiarità delle nazioni che gridano più autonomia, più rispetto; chiedono un’Europa che miri a federare le nazioni nel rispetto delle proprie peculiarità; chiedono una difesa comune, una politica estera comune, la difesa dei confini, le mine vaganti in giro nelle nazioni pronte ad esplodere nella delinquenza, nel crimine, nel traffico della droga, non le vuole nessuno. Non si vogliono enclavi all’interno delle città in mano alla malavita di colore. Certo, l’inclusione è un fattore di rilevanza cristiana, ma non che con l’inclusione si debba mettere a rischio la sicurezza di un Paese, l’incolumità e la sicurezza dei cittadini.

Ecco ci sarà mai questa Europa con la presidente della Commissione uscente, Ursula Von der Leyen, la cui coalizione, PPE, Socialisti e Liberali, ha ottenuto la riconferma, maggioranza che necessariamente non può avere lo stesso canovaccio precedente, ma deve necessariamente parlare un altro linguaggio, di cui abbiamo innanzi appena accennato???

Per quanto riguardo l’Italia, la segretaria del PD, Elly Schlein rispetto alle precedenti Europee, ha conquistato un 5 % in più con il 24,1%, rispetto alle precedenti elezioni. Una buona percentuale, grazie anche al fatto che nelle liste disponeva di personalità eccellenti, fra tutte, il sindaco di Bari, Antonio Decaro e se vogliamo, Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, cristiano praticante. Se guardiamo dentro il linguaggio delle urne in casa PD, troviamo rilevante le nuove iniezioni: da una parte Decaro, sindaco della gente e fra la gente, sindaco del servizio, caro al venerato don Tonino Bello, uomo che incarna un altro tipo di politica nel PD, non legato al potere per il potere, che per quanto si dà ad osservare, è la legge che anima la Schlein: “stiamo per arrivare” ha detto al governo. Come dire stai attenta Meloni, che non durerai più di tanto, perché hai toppato sulla sanità e sul salario minimo. Già sanità e salario minimo che sono stati i cavalli di battaglia della pulzella di Zurigo. Credo cari lettori che conveniate con chi scrive che stare all’opposizione è più facile avere la lingua sciolta. Se fosse invece lei al governo, credo che la sua lingua si arresterebbe, si farebbe più prudente nel conciliare bilanci, debiti, distribuzione delle risorse, soprattutto in una congiuntura sfavorevole per via delle guerre in corso. Ma la realtà è di tutt’altro segno, perché governare l’Italia inchiodata alla sopravvivenza, alle emergenze e alle guerre sempre più ingombranti è un’impresa sempre più ardua per ogni giorno che passa. Il guaio è che il PD e la sinistra in genere, sono stati campioni quando hanno governato l’Italia. Hanno fatto arretrare il Paese, allineandolo al Politicamente Corretto, all’Aborto, all’Eutanasia, alla distruzione del sesso naturale, maschio e femmina e dunque alla distruzione della famiglia, centrale per l’educazione e la cultura civica della società e della futura classe dirigente. Hanno anche loro creato danni alla sanità, alla disoccupazione, al debito pubblico, che ora rinfacciano al governo Meloni, rea di impedire anche l’ingresso dell’Africa in Europa, per le spiegazioni innanzi detto.

 La Schlein dunque è una segretaria da dimissionare nel PD, perché non incarnerebbe il cambiamento che proviene dal grido infuocato delle destre in Europa e dal grido infuocato che proviene dall’astensionismo in Italia. La Schlein incarna la conservazione dei danni che si sono rovesciati sugli italiani appoggiando la Von der Leyen, esponente della massoneria, che ha portato l’Europa ad essere la succursale americana dei poteri oscuri, di coloro cioè che hanno a cuore la divisione e la distruzione dell’uomo e dell’umanità, come la pandemia di Covid e altri che genereranno, le guerre da loro stessi create, le misure distopiche, come attenersi affinchè la banana sia lunga tanti centimetri; che la mela abbia la circonferenza di tal misura, che gli italiani debbano mangiare cibo e carne sintetica, che gli europei debbano pensare in maniera uniforme in obbedienza al pensiero unico. Grazie Schlein!!!

Se questa è costei, è meglio che prenda la porta ed esca di scena e passi il testimone ad un nuovo PD che sta nascendo con Decaro e Tarquinio, quest’ultimo da sempre antiabortisti, anti-eutanasia, pro politiche famiglia tradizionale. Ecco riflettendo sul linguaggio del voto, 24,1%, è evidente che c’è uno zoccolo duro che vota a prescindere e sono i militanti, che vedrebbero ben volentieri la morte di Meloni; che il governo cadesse, per impossessarsi del potere sotto i colpi della magistratura e delle narrazioni distorte (vedasi lecito per illecito del caso Spinelli in Liguaria e tante altre balle), da far invidia allo stesso Pinocchio. Vedasi anche l’evocazione del fascismo al governo. Roba da avanspettacolo.

Che cos’è poi il voto dato ad Ilaria Salis, (AVS) se non un voto di cultura politica che sfrutta la cronaca di una “martire”, che martire non è, ma intanto si è guadagnata la notorietà ed è stata eletta in Europa, quanto a tutta prima era una perfetta sconosciuta. Come dire, non come è stato per Tarquinio o Decaro, ma secondo parametri che esulano dal valore culturale e umano della persona, finendo per incassare ben quasi 180 mila voti.  Questa è l’Italia, più di fai martire, più sei nota o noto, più ti fai vittima, più hai successo e ribalta televisiva, giornali, social e posti di rilevanza, senza avere meriti. Questa è la produzione del pensiero italico, d’essere culturalmente alla caverna, da ingoiare ciò che gli si viene detto, senza che si accorgano delle balle e del baratro che sta sotto i loro piedi.

L’altra sottolineatura da fare è che Il primo partito in queste elezioni è L’ASTENSIONISMO, 49,69%, rispetto al 54,5% delle Europee del 2019. Nel sud l’astensionismo è stato più marcato, 43,72%, ancor più marcato nelle isole, 37,77%. Quel voto ha un unico grido: “ce ne fottiamo dell’Europa”. Come dire un voto di protesta, un vaff inviato all’Europa che non sentono affatto dalla loro parte.

Se il sud e le isole fossero andati a votare, quel voto avrebbe preso una direzione più marcata nel segno “di meno Europa in Italia” e “più Italia in Europa”. La crescita del PD e della sinistra in Italia è tutta da valutare nel tempo, alla luce di quanto detto.  Avanti con Decaro e Tarquinio.

 

Vitantonio Marasciulo

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