Monopoli, A “In My Name. Above the show” veleggiata con le vele d’autore

In occasione dei quarant’anni di attività della Lega Navale di Monopoli, “In My Name. Above the show”, la grande mostra-evento internazionale che celebra la storia e traccia l’evoluzione dell’Urban Art promossa dall’Assessorato alla Cultura, organizza un primo imperdibile evento collaterale: la veleggiata con vele d’autore.

L’evento, in programma domenica 28 luglio a Monopoli, inaugura il fitto calendario di eventi collaterali che animeranno la città pugliese che ospita la mostra sino a novembre. A partire dalle ore 18, fino alle 20, la veleggiata colorerà per due ore il mare cristallino che abbraccia la città pugliese, regalando al pubblico un evento più unico che raro.

Won Abc, Made514, Satone, Cento Canesio e V3rbo hanno infatti dipinto le vele delle imbarcazioni che saranno guidate dai giovani ragazzi dagli 11 ai 18 anni della scuola agonisti della Lega Navale: un omaggio che “In My Name. Above the show” vuole fare alla città di Monopoli che la ospita fino a novembre, regalandole una versione inedita dei suoi protagonisti e le loro vele d’autore.

Le barche partiranno alle 18 da Cala Batteria, dove verranno armate, costeggeranno il suggestivo Castello di Carlo V per poi raggiungere la Banchina Solfatara di Monopoli. Il percorso proseguirà poi verso il Faro Rosso arrivando a Porta Vecchia e, successivamente nella zona dello skate park di Monopoli per poi tornare alla Lega Navale: l’arrivo è previsto per le ore 20.

Contemporaneamente alla veleggiata, sarà possibile visitare la mostra negli affascinanti spazi rigenerati dell’Ex Deposito militare Carburanti (via Arenazza, 40), aperta ogni giorno dalle 16 a mezzanotte.

17 artisti, 155 fra tele e disegni, 2 opere in Virtual Reality, 18 tra sculture e installazioni, 5 video installazioni e proiezioni, 2400 mq di spazi espositivi, 1 bookshop con innumerevoli stampe, multipli ed edizioni limitate, 1 catalogo e 107 giorni di esposizione, sono i numeri di “In My Name. Above the show”.

L’obiettivo è fare il punto sullo stato dell’Urban Art grazie alla presenza dei più autorevoli artisti italiani e internazionali che sono stati precursori di questa disciplina. “In My Name. Above the show”, è originalità di intenti, impronta mai convenzionale e mai estetizzante, sempre fedele a sé stessa e costantemente aperta alla sperimentazione.

 

Boost, Cento Canesio, Dado, Etnik, Giorgio Bartocci, Hemo, Joys, Macs, Made514, Peeta, Proembrion, Satone, Soda, V3rbo, Vesod, Won Abc, Zed1 hanno segnato lo sviluppo dell’Urban Art in Europa. Sono i discendenti di quella cultura ribelle del Graffiti Writing, emersa negli Stati Uniti mezzo secolo fa, improntata alla sperimentazione e alla rottura dei vecchi paradigmi. Con una carica energica sorprendente hanno invaso le superfici delle città di tutto il mondo dando vita a una vera e propria corrente artistica che oggi vive negli spazi aperti come nei musei e nelle gallerie.

“In My Name. Above the show” è una presa di posizione, un atto di presenza. Lo faccio nel mio nome, con il mio nome, io sono qui e dichiaro me stesso.

Le creazioni inedite dei rami germinali dell’Urban Art si esprimono mediante una grande varietà di opere: lavori inediti e site specific realizzati con tecniche poliedriche, dall’acrilico allo spray, dalla sabbia alle lastre metalliche e trasparenti, dai labirintici teli appesi alla virtual reality, fino a sculture e installazioni audio video di diverse dimensioni e supporti.

L’affascinante ex deposito militare intriso della memoria storica del Novecento si fa palcoscenico partecipato e condiviso sul quale le opere dialogano con un ricco calendario eventi: performance, azioni time specific, discipline urbane come parkour, bike e skate restituiscono senso e substrato a una vera e propria avanguardia in grado di riunire gioventù, periferie e minoranze e influenzare profondamente l’immaginario collettivo contaminandone tutti i campi, dalla moda alla musica, dal cinema alla fotografia, fino alla pubblicità.

In mostra i lavori sempre tesi al futuro e alla ricerca di nuovi stili, tra disegno e musica, di Boost; i variopinti pezzi con il cane dal lungo naso, marchio di fabbrica di Cento Canesio; le sculture che poggiano su sabbia di uno dei padri fondatori del writing emiliano Dado; le silhouette misteriose e fluide di Giorgio Bartocci; i voluminosi agglomerati geometrici urbani di Etnik con i loro punti di vista multipli upside down che spiazzano lo spettatore; gli alfabeti e le sequenze numeriche di Hemo fatti di tag, texture e pattern che si combinano in forme organiche; i labirinti impossibili di Joys, dove nulla è lasciato al caso; i dipinti dissacranti di Macs, con i suoi charachters ironici e grotteschi; il flow dinamico delle lettere di Made514 dove il nome prende il volo per scomporsi in suggestioni orientali e psichedeliche; le sculture futuristiche di Peeta, conosciuto in tutto il mondo per la sua capacità di ridisegnare illusoriamente i volumi delle superfici per provocare un’interruzione temporanea della normalità che sfida la percezione; l’opera in virtual reality e le tele di Proembrion, artista polacco che con un rigoroso approccio matematico è in grado di creare irresistibili illusioni rispettando rigide regole geometriche; la scocca di una vecchia Volkswagen che assieme a una cascata di oggetti appesi compone l’installazione video del tedesco Satone, che utilizza i diorama per giocare dinamicamente con la percezione; le forme tridimensionali ispirate all’Arte Cinetica e all’Op Art anni ’60 di Soda, che presenta un lavoro in collaborazione con il celebre digital artist britannico Alex Rutterford. E ancora, il trittico di V3rbo che ragiona sul lettering tra realtà virtuale, graffito e post graffito, e la parete di fondo monocromatica dipinta in tonalità di nero con rulli e spray;  per finire, la monumentale parete costruita site specific di Vesod, opera d’Arte Surrealista e Rinascimentale tra realtà e finzione, passato e presente; del visionario artista tedesco Won Abc, abilissimo creatore di mondi pittoreschi, popolati da personaggi mostruosi che ricordano i dipinti di Goya,  e di Zed1 che oltre a proporre un grande muro Second Skin con cui interagire, riunisce in un’installazione i suoi universi irreali abitati da burattini umanoidi.

 

Molti e importanti i patrocini istituzionali: Città di Monopoli; Politecnico di Bari; Accademia di Belle Arti di Bari; A.D.I. Puglia e Basilicata; Città di Treviso; Università degli studi di Padova; Dipartimento dei Beni Culturali di UNIPD: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica; Accademia di Belle Arti di Venezia; A.D.I. Veneto, Trentino, Alto Adige; Veneto Film Commission.

 

ORGANIZZAZIONE

Unlike Unconventional Events è una società che progetta e organizza eventi aziendali e mostre d’arte moderna e contemporanea e che sviluppa piani di lavoro Arte / Impresa, atti a innalzare il valore dell’azienda attraverso il dispositivo Opera.

INFO E CONTATTI

IN MY NAME. Above the show

Dal 19 luglio al 3 novembre a Monopoli (BA) – Ex Deposito Carburanti, Via Arenazza 40

Orario estivo: dalle 16 a mezzanotte

La mostra è facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione, ed è adiacente al parcheggio pubblico gratuito le Casermette.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *