ARTIBANO: Una vita dedicata alla musica, al talento dei giovani e all’impegno sociale

Dalla sua prima casa discografica al sostegno ai giovani talenti, il produttore racconta un percorso fatto di successi, sfide e la volontà di trasformare la passione in un’opportunità per tutti.

Intervista di Alessandro Nardelli

Intervisto ARTIBANO, musicista, produttore e fondatore della S.I.P.E.M. (Società Internazionale Produttori ed Editori Musicali), ripercorrendo con lui i momenti chiave della sua carriera artistica, che hanno visto quasi sempre al centro la musica. Visionario, capace di evolversi continuamente, ARTIBANO ha fondato la sua esistenza sull’indipendenza, la libertà, la determinazione e la voglia di investire sul talento dei giovani. Questa intervista è l’affresco di un uomo che ha fatto della musica e dell’umanità la propria missione di vita.

Buongiorno Artibano. Intanto ti ringrazio per aver accettato l’invito per questa intervista. Artista a 360°, per metà belga e metà italiano, produttore televisivo, editore musicale, cantante, scopritore di talenti e molto altro. Ma conosciamolo meglio attraverso la prima domanda.

Chi è Artibano? Cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla musica?

Buongiorno, Alessandro. Ti ringrazio per la presentazione e rispondo subito alla tua domanda dicendo che Artibano è oggi tutto quello che hai appena detto, cioè produttore, editore e musicista cantante grazie ad una fisarmonica che papà mi regalò all’età di sette anni. Quel dono mi ha aperto un mondo e ha tracciato in qualche modo il mio destino, la mia strada. Da quel momento ho iniziato un percorso artistico e di vita personale che ho portato avanti da solo, senza dipendere né da mio padre, né da mia madre. Penso che la vita sia il frutto delle proprie scelte e del proprio impegno e se sono arrivato fin qui, vuol dire che ho fatto buone cose.

Come inizia la tua carriera?

Come accennato prima, sono stato molto precoce. A 7 anni è arrivata la fisarmonica, a 11 anni ho iniziato a guadagnare qualche soldo, frutto del mio lavoro. A 16 anni, poi, ho accumulato (per i tempi di allora) la considerevole cifra di 45 mila franchi, equivalenti oggi a circa 7-8 mila euro. Ho deciso di investire questa cifra nei servizi di un produttore, ma sono stato truffato. Però, anche in questo caso, non mi sono arreso; infatti, dopo quattro anni di battaglie legali, sono riuscito a riottenere quei soldi e a 22 anni ho finalmente potuto fondare la mia casa discografica, Art Record, che poi si è evoluta in IAC International Artibano Compagnie.

Qual è il segreto della tua longevità artistica?

Hai usato le parole giuste, in quanto, quest’anno, celebro ben 50 anni di carriera nella produzione musicale. Si può dire che da quando ero un bambino di soli sette anni, ne ho fatta di strada. Io ho avuto la forza di credere sempre in me e di perseguire senza invidia i miei obiettivi, ecco perché, sono arrivato fin qui. È facile sognare, ma realizzare i propri sogni è una sfida ben più difficile.

La libertà e l’indipendenza hanno caratterizzato la tua esistenza fin da giovane. Quale importanza dai a questi valori nella tua vita personale e professionale?

La libertà e l’indipendenza sono concetti difficili da rappresentare, si può dire che ci appartengono fin dalla nascita, ma vanno coltivati fin da piccoli. Il vero senso della libertà consiste nel fare ciò che amiamo senza interferenze o conflitti. La vita ci impone compromessi, responsabilità e obblighi, ma per me la libertà è sempre stata la possibilità di scegliere e vivere secondo i miei valori.

Quali sono stati, crescendo, i momenti chiave della tua carriera artistica?

Sicuramente produrre molti dischi 45 giri con diversi artisti, ma il momento fondamentale di svolta, artistica e umana, è stato l’incontro con mia moglie Michelina. Lei, per me, è sempre stata una figura centrale, capace di sostenermi in ogni momento e di continuare a coltivare con successo ciò che ho costruito nel tempo. Siamo sposati da 48 anni, e questo è il nostro vero successo. Il nostro segreto è essere riusciti a cambiare, crescendo insieme; questo ci ha permesso di migliorare e costruire un rapporto solido.

Nel 1970  un’altra esperienza molto importante, quella con il gruppo “I Dragoni”.  Che ricordi hai di questa esperienza?

Con i Dragoni ho vissuto anni indimenticabili, in cui abbiamo fatto diverse produzioni di successo e, sebbene il nostro sia stato un percorso altalenante, ritengo sia stata un’esperienza significativa per la mia vita.

Altro passaggio importante della tua vita è la creazione della SIPEM per dare visibilità ai giovani talenti musicali.

Da dove nasce l’ispirazione a mettere su questa organizzazione e quale impatto ha avuto finora nella tua vita artistica?

La SIPEM è nata per supportare i giovani talenti musicali. Negli anni ’80, quando il mercato discografico cambiava, ho creato una piattaforma che promuoveva gli artisti a livello internazionale. Ho sempre cercato di innovare e di fornire opportunità in un settore in costante evoluzione.

Come ti rapporti con le nuove generazioni di artisti? Pensi che abbiano avuto le stesse opportunità che hai avuto tu all’inizio?

Le nuove generazioni di artisti affrontano oggi un mondo diverso, in quanto hanno tutto a portata di mano. Quel che manca è un sistema di supporto che esisteva un tempo, con case discografiche, produttori, editori. Oggi, invece, i giovani si credono autonomi, ma la realtà del successo è fugace e complessa. La mia speranza è che i giovani trovino il loro percorso con realismo e impegno. Ai giovani, consiglio di divertirsi e di esprimere la loro creatività, ma devono essere consapevoli che il successo richiede molto più di una presenza sull’online. Loro devono avere una visione chiara e il giusto supporto per emergere in modo significativo.

Importante anche il tuo lavoro in tv, precisamente su BOM Channel Tv, canale 68 del digitale terrestre. Tra i tanti con cui hai collaborato e collabori ancora c’è Marcello Favola con il programma VIP TV. Raccontaci di questa esperienza.

La collaborazione con Marcello e il programma VIP TV è stata un’opportunità per valorizzare il lavoro di tanti artisti. È sempre importante ricordare che da soli si può sognare, ma è insieme che si può realizzare qualcosa di grande.

Artibano, non solo musica, non solo tv. Durante la tua carriera hai anche dimostrato un forte impegno sociale. Hai compiuto un grande gesto, quello di realizzare una casa per i senza tetto.

Cosa ti ha spinto a creare questa struttura per i bisognosi?

Quando si ha la possibilità di aiutare gli altri, il vero piacere è quello di vedere il bene che si può fare. Ho creato una struttura per dare una casa ai senzatetto, offrendo loro l’opportunità di costruirsi un futuro. È stata una sfida complessa, ma sono contento di aver provato a fare la differenza. Ad un certo punto, però, ho deciso di fermarmi, perché ho compreso che, anche nel sociale, i tempi stavano cambiando e stavo rimanendo da solo nella gestione della struttura.

Guardando indietro, quali sono i successi di cui sei più orgoglioso?

Sono orgoglioso di tutto ciò che ho fatto, sia come artista che come produttore. Attraverso Bom Channel e Gold TV, continuo a promuovere gli artisti e a creare opportunità, il tutto senza sponsor. Il mio impegno è sempre stato quello di dare spazio a chi lo merita. Gli artisti che partecipano al nostro programma non pagano niente e mettono in mostra il loro valore.

Quali sono i tuoi progetti futuri sia in ambito musicale che nelle tue iniziative sociali? Hai dei nuovi obiettivi o sfide che intendi affrontare?

Continueremo su Bom Channel con il programma “Uno Cento Uno”, che, come ho già detto, crede nei talenti e negli artisti in ambito musicale, ma non soltanto. Ci sarà anche un programma in collaborazione con Domenica Insieme, assieme a Cinzia Tattini.

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