Bari, crocevia di dialogo: la visita del Metropolita Epifanio I e l’impegno per la pace
La città pugliese accoglie il Metropolita di Kiev e Ucraina, rilanciando il suo ruolo nel dialogo ecumenico e proponendosi come sede di un summit internazionale per la pace
Bari si conferma una città simbolo del dialogo interreligioso e della cooperazione internazionale. La visita odierna del Metropolita di Kiev e Ucraina, Sua Beatitudine Epifanio I, è un evento di grande significato, non solo per il valore storico della sua prima visita in Italia, ma anche per il messaggio di speranza e riconciliazione che porta con sé.
Dopo l’incontro con Papa Francesco, avvenuto tre giorni fa, il leader spirituale della Chiesa ortodossa d’Ucraina si è recato nella città di San Nicola, un luogo profondamente simbolico per il dialogo tra Oriente e Occidente. La Basilica di San Nicola, custode delle reliquie del Santo venerato sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa, rappresenta da secoli un ponte spirituale e culturale tra popoli e tradizioni religiose.
In questo contesto, il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha colto l’occasione per ribadire la vocazione della città al dialogo multiconfessionale e alla promozione della pace: «Bari è pronta ad accogliere un summit internazionale per la pace, un luogo di riflessione e confronto che coinvolga i potenti del mondo. La nostra città, con la sua storia e il suo ruolo unico, può essere la cornice ideale per un rinnovato impegno verso il cessate il fuoco e la ricostruzione, soprattutto in Ucraina».
Bari, città della pace e del dialogo
La vocazione di Bari come luogo di incontro tra culture e religioni si radica nella sua posizione geografica, affacciata sul Mediterraneo, e nella figura di San Nicola, Santo di Myra e simbolo di unità tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente. Il capoluogo pugliese è stato spesso scelto come sede di eventi di rilevanza internazionale, come gli incontri ecumenici promossi da Papa Francesco, in cui i leader delle Chiese del bacino mediterraneo si sono riuniti per discutere temi di pace e solidarietà.
La visita di Epifanio I giunge in un momento cruciale, mentre il conflitto in Ucraina continua a causare devastazione e sofferenza. La presenza del Metropolita in Italia, e in particolare a Bari, rinnova l’attenzione sulla necessità di promuovere un dialogo autentico e di lavorare insieme per la pace.
Un summit per la pace: un appello al mondo
La proposta del sindaco Leccese di ospitare un summit internazionale per la pace a Bari è un invito a riflettere sull’urgenza di interrompere le ostilità e di costruire un futuro basato sul dialogo e sulla comprensione reciproca. «Le preghiere che ogni giorno si levano dalla nostra Basilica – ha dichiarato il sindaco – sono un richiamo potente affinché il mondo ascolti il grido di chi soffre. La pace non può più aspettare».
Un summit di questo tipo rappresenterebbe non solo un evento simbolico, ma anche un’occasione concreta per riunire leader politici e religiosi, organizzazioni internazionali e società civile in un impegno collettivo per la risoluzione dei conflitti. La presenza delle reliquie di San Nicola, figura di pace e comunione, renderebbe Bari il luogo ideale per un’iniziativa di tale portata.
La forza del dialogo
La visita del Metropolita Epifanio I a Bari è un segnale di speranza e una testimonianza dell’importanza del dialogo come strumento per costruire ponti tra popoli e culture. In un mondo lacerato da conflitti, spesso alimentati da incomprensioni e divisioni, l’incontro tra tradizioni religiose diverse può rappresentare un modello di cooperazione e riconciliazione.
Bari, con la sua storia millenaria e la sua vocazione al dialogo, è un simbolo di come la fede e la cultura possano unirsi per promuovere la pace. La proposta del sindaco Leccese di ospitare un summit internazionale è un’iniziativa ambiziosa, ma necessaria. Non solo perché richiama l’attenzione sul dramma del conflitto in Ucraina, ma anche perché rappresenta un’occasione per ribadire che la pace è un valore universale, al di là delle differenze culturali e religiose.
Nel mondo di oggi, segnato da una crescente polarizzazione, eventi come questo possono aiutare a ridefinire le priorità globali, riportando al centro temi fondamentali come la dignità umana, la giustizia e la solidarietà. La presenza di leader spirituali come Epifanio I e di simboli come San Nicola ci ricorda che, nonostante le difficoltà, il cammino verso la pace è possibile.
Bari, crocevia di culture e religioni, ha tutte le carte in regola per svolgere un ruolo centrale in questo percorso. La speranza è che l’appello lanciato oggi trovi ascolto e che la città possa diventare un laboratorio internazionale di pace, capace di ispirare il mondo con il suo esempio.
La pace, come insegnano la storia e la spiritualità di Bari, non è solo un’assenza di conflitti, ma un processo attivo che richiede impegno, dialogo e, soprattutto, il coraggio di credere in un futuro migliore.