Per il M5S il voto per la città metropolitana sarà al buio
Sarà un voto per pochi quello del 12 ottobre, il giorno in cui nascerà ufficialmente la città metropolitana di Bari e le nuove province di Renzi, enti votati indirettamente. “Lecce, Taranto, BAT, Brindisi, Foggia: le province non sono state abolite – commentano i deputati e i senatori pugliesi del Movimento 5 Stelle – Senza il controllo dei cittadini, i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali uscenti ed i sindaci saranno liberi di fare accordi e accorducci per le poltrone provinciali”. Critiche anche alla ripartizione dei poteri. “Non c’è il minimo disegno di redistribuzione dei poteri: il rischio è che le Regioni e i Comuni, questi ultimi già in situazione di forte dissesto, debbano sopportare il peso dei debiti accumulati in questi anni dalle province”. Secondo i senatori Daniela Donno, Maurizio Buccarella, Lello Ciampolillo, Barbara Lezzi ed i deputati Giuseppe D’Ambrosio, Giuseppe L’Abbate, Emanuele Scagliusi, Diego De Lorenzis, Francesco Cariello, Giuseppe Brescia, non è tutto. “Il modello delle larghe intese nazionali troverà illustri interpreti anche a livello locale, con candidati unici alla presidenza delle province, in barba agli annunci di Emiliano, il quale con una mano annuncia coalizioni di centrosinistra in tutte le province e con l’altra stringe un patto di ferro con il centrodestra per escludere i cittadini da qualsiasi tipo di controllo. Non vorremmo che sia un triste antipasto di quanto succederà con le elezioni regionali – concludono i parlamentari pugliesi 5 Stelle – Se i partiti hanno ancora a cuore le sorti dei pugliesi, si facciano promotori di un’azione condivisa nei confronti del governo Renzi, per cancellare definitivamente gli enti provinciali e per concordare con il Ministero degli Affari Regionali e quello dell’Economia un piano di rientro dal debito”.