Operazione del Corpo Forestale dello Stato per la sicurezza agroalimentare in Puglia, 18 denunciati
Utilizzavano alcol, acqua, zucchero e aromi quale rosa, ginseng, riso, prugna e bambù come base per alcuni liquori cinesi venduti come Grappa. Sono 18 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria dal Corpo forestale dello Stato per frode in commercio, detenzione e somministrazione di prodotti alimentari pericolosi per la salute pubblica e detenzione di alimenti insudiciati e invasi da parassiti utilizzati nella preparazione delle pietanze. Gli uomini del Nucleo tutela regolamenti comunitari, diretto dal Commissario Capo dr Alberto DI MONTE, e della Sezione di analisi criminale, diretta dal Commissario Capo dr Giuliano PALOMBA,del Comando Regionale Puglia del Corpo forestale dello Stato, hanno perquisito 50 aziende cinesi su tutto il territorio pugliese, ma in particolar modo nelle provincie di Bari, Bat, Foggia e Taranto, tra ristoranti e negozi all’ingrosso di prodotti alimentari, e hanno sequestrato circa 2000 bottiglie di liquori cinesi venduti come Grappa, oltre a un ingente quantitativo di vari prodotti alimentari scaduti, privi di tracciabilità e con etichettatura non italiana, tra questi carne di maiale, di anatra, di bovino, di pollo nero, pesce, salami, formaggi, pasta fresca, frutta secca, farina e funghi secchi. La Forestale, inoltre, ha scoperto e posto sotto sequestro a Trani un ristorante cinese infestato da insetti: tutti i locali si presentavano in condizioni igienico sanitarie scadenti, con le pareti e il pavimento sporchi e infestati, e contenenti prodotti alimentari stoccati di vario genere invasi da blatte, formiche e zecche. I controlli del Corpo forestale dello Stato su tutto il territorio pugliese rientrano nelle attività di indagine sulla sicurezza agroalimentare, inerente il commercio di prodotti alimentari cinesi, che hanno portato a rilevare, nel corso degli ultimi mesi, diverse irregolarità amministrative e penali. I liquori sequestrati non potevano essere commercializzati come Grappa, visto che tale denominazione è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia e distillate in impianti presenti sul territorio nazionale. Soddisfatto il dott. Giuseppe SILLETTI, Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato: “La sicurezza alimentare, la tutela del “Made in Italy”, la tutela dei consumatori e delle aziende oneste, sono stati gli obiettivi posti alla base di questa importante attività investigativa che ha duramente impegnato gli Ufficiali e gli Agenti Forestali del Comando Regionale di Bari.”