L’on. L’Abbate bacchetta il premier Renzi sull’UE
L’ingente taglio alla PAC 2015, il TTIP e la crisi ucraina che si ripercuote sulle esportazioni dell’agroalimentare in Russia al centro del discorso del deputato polignanese Giuseppe L’Abbate del Movimento 5 Stelle al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nella dichiarazione di voto a Montecitorio sulle risoluzioni per impegnare il premier per la prossima riunione al consiglio europeo, il parlamentare 5 Stelle ha ribadito che sui tavoli di Bruxelles l’Italia non debba arrivare con “convinzioni” ma con proposte concrete. “I Governi italiani, infatti, nelle sedi europee troppo spesso tacciono: gli unici a pagarne lo scotto, come sempre, sono i cittadini che non possono far sentire la propria voce – ha dichiarato L’Abbate nel suo sentito discorso – a Bruxelles decide una élite che ha perso (o forse non ha mai avuto) il contatto con la realtà degli oltre 500 milioni di cittadini europei. Non vi è nulla di democratico in questa Europa. Sul TTIP, l’accordo di libero scambio commerciale tra Stati Uniti ed Unione Europea, su cui il Governo Renzi ha già risposto di “stare sereni”, desta ancor più preoccupazione il silenzio italiano. A trarre vantaggio da questa NATO economica saranno solo le grandi multinazionali, con benefici nulli per le piccole e medie imprese del nostro Paese e una misera crescita del PIL dopo tre anni pari allo 0,5%”. Ma l’intero comparto agroalimentare italiano paga anche altre conseguenze. Quasi mezzo miliardo di euro, infatti, è stato stralciato dal bilancio agricolo per la gestione della PAC 2015 per sopperire alla mancanza di liquidità necessaria a sostenere altre politiche europee. “E l’Italia, che si vanta per la sua eccelsa produzione agroalimentare, ovviamente tace – ha proseguito Giuseppe L’Abbate – Per la crisi russo-ucraina, poi, vengono imposte sanzioni alla Federazione Russa che risponde, per sua tutela, con l’embargo: a pagarne lo scotto maggiore sono i Paesi del Mediterraneo con le esportazioni agricole italiane che crollano del 63%, più di ogni altro settore, con danni stimati pari a 200 milioni di euro annui. A Bruxelles prima si accorgono delle conseguenze a cui si è giunti, stanziano fondi ma poi tornano sui loro passi. Il sostegno agli agricoltori e agli imprenditori dell’agroalimentare è insufficiente ma l’Italia, come sempre, tace! In attesa che Renzi ascolti i suggerimenti e copi le proposte del MoVimento 5 Stelle – ha concluso il deputato 5 Stelle – i cittadini italiani sono condannati a non far sentire la propria voce sui tavoli europei che contano”.