Monopoli: lettera di Walter Laganà sui pensionati
Gentile Direttore,
le pensioni medio-basse non hanno più potere d’acquisto. Tant’è vero che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità del blocco delle indicizzazioni delle pensioni stabilito dalla Legge Fornero, riconoscendo che, per gli anni 2012 e 2013, la rivalutazione automatica integrale delle pensioni, correlata alla svalutazione monetaria ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a 3 volte il trattamento minimo INPS, con l’esclusione delle pensioni di importo superiore al detto limite delle 3 volte il minimo. Il Tribunale di Napoli -Sezione Lavoro- ha recentemente accolto il ricorso di un pensionato partenopeo, presentato il 5 maggio 2015, volto ad ottenere il riconoscimento del diritto alla rivalutazione integrale della pensione con un decreto ingiuntivo di pagamento diretto all’INPS.
Il Governo è corso ai ripari ed ha dato attuazione ai principi enunciati nella sentenza della Corte Costituzionale, con il D.L. 21/03/2015, n.65, che ha confermato per gli anni 2012 e 2013 la rivalutazione integrale delle pensioni di importo fino a 3 volte il minimo INPS, riducendola al 40%, al 20% e al 10% per le pensioni fino a 4, 5 e 6 volte il predetto trattamento minimo INPS con una liquidazione ad agosto, escludendo i trattamenti pensionistici superiori a 6 volte il già citato minimo.
Il Governo afferma che, se la rivalutazione integrale degli anni 2012 e 2013 fosse stata riconosciuta a tutti i pensionati, sarebbero necessari oltre 16 miliardi di Euro che lo Stato non ha e, che pagando, verrebbero sforati i parametri del Trattato di Maastricht, posto a salvaguardia della stabilità economica dell’area dell’Eurozona, con la conseguenza che l’Italia sarebbe sottoposta alla procedura sanzionatoria per i disavanzi eccessivi, tenendo doverosamente conto che in ciascun anno finanziario il disavanzo non può essere superiore al 3% del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese.
Però è bene sottolineare che il Governo, tramite Equitalia, non ha mai tenuto presente in passato che l’Impresa o il cittadino singolo che non poteva pagare le somme dovute al fisco, avesse avuto la possibilità di una riduzione della somma, come precedentemente indicato per le pensioni, o di una dilazione per il pagamento delle tasse. Anzi è stato richiesto il pagamento integrale delle somme dovute, spingendo, forse senza volerlo, il contribuente insolvente alla disperazione ed in alcun i casi al suicidio. Se la Legge è uguale per tutti, il Governo, Trattato di Maastricht a parte, dovrebbe essere il primo ad onorare in toto quanto deciso dalla Corte Costituzionale, soprattutto per il rispetto dovuto ai diversi Organi previsti dalla Costituzione Italiana, e per non impoverire ulteriormente i pensionati con pensioni medio-basse. Altrimenti avremmo una Giustizia zoppa o a due velocità: Una sempre a favore del Governo, anche quando emana leggi incostituzionali come nel caso specifico, ed una sempre a discapito del cittadino, che deve involontariamente sopportare ogni sopruso.
Poi è anche bene sottolineare che il blocco delle indicizzazioni delle pensioni è stato deciso da un Governo di tecnici, piovuto dal cielo come il Re Travicello di Giustiniana memoria, con l’avallo di un Parlamento abusivo indicato come tale dalla Corte Costituzionale, dopo la bocciatura della Legge elettorale, detta “Porcellum”. Per questo motivo il cittadino che durante la sua attività lavorativa, ha versato nel maggiore dei casi per 40 anni gli oneri riflessi previsti dalla legge per la futura pensione, non può essere penalizzato 2 volte e cioè durante la suddetta attività lavorativa con una tassazione esosa (43%) ed ora durante l’età pensionistica con improvvidi decreti governativi. Il Governo dice di non avere risorse necessarie per provvedere a rimborsare tutti i pensionati, di quanto è dovuto secondo la sentenza della Corte, BENE.
Allora con un po’ di fantasia potrebbe pensare di rispettare la decisione della Corte con la compensazione delle tasse, cioè dovrebbe emanare ad horas un Decreto Legge (questa volta giusto) che permetta ai pensionati che dovrebbero avere i rimborsi integrali e che devono pagare le tasse prossimamente, di poterli ottenere, defalcandoli esattamente dalla prossime tasse. E’ un modo come un altro di restituire il dovuto a chi ne ha diritto, dimostrando così l’affidabilità e la serietà di una classe dirigente che governa la Nazione con equità e giustizia, evitando un astensionismo pauroso durante le elezioni come recentemente è accaduto, e nello stesso tempo incrementando i consumi con una ripresa sicura dell’economia.
Altrimenti non solo si continuerà ad allontanare il cittadino dalle istituzioni democratiche, ma anche si finirà di pensare che in Italia l’unica vera giustizia è l’ingiustizia, se neppure le sentenze della Corte Costituzionale vengono rispettate.
Monopoli 3 Giugno 2015
prof. Walter Laganà
(Due volte Sindaco della Città di Monopoli)