Mola di Bari: parte l’anno Contradaiolo 2015-16
Domenica 27 Settembre, con la celebrazione della Santa Messa, è ufficialmente iniziato il nuovo anno contradaiolo 2015-16.
La messa è stata celebrata nella Chiesa Matrice di San Nicola di Bari, Chiesa di riferimento della Contrada vincitrice del Palio 2015, la Contrada della Terra, in concomitanza con la festa liturgica di San Michele Arcangelo. I consigli Direttivi delle Contrade, il Comitato Palio assieme alla Lega Navale, l’Amministrazione Comunale, i presidenti di AVIS, Fratres e Admo, il Presidente dell’Associazione Marinai d’Italia e i contradaioli tutti, si sono riuniti per celebrare l’inizio di tutte le attività legate al Palio dei molesi, il Palio dei Capatosta.
È un momento di Fede importantissimo che avviene in tutte le principali realtà Paliistiche d’Italia. Sulla scia di tali realtà, vogliamo iniziare le attività delle Contrade all’insegna della Fede, affinchè non si perdano di vista i princìpi comunitari legati al Palio e l’importanza di rispettare e seguire con impegno e costanza, le virtù associate alle Contrade.
Questo il discorso completo del Capitano del Palio, Nico Colella, a termine della celebrazione:
“Carissimi, come ben sapete, l’inizio dell’anno contradaiolo, che coincide con la festa liturgica dedicata a San Michele Arcangelo protettore di Mola, prevede la celebrazione della Santa Messa nella chiesa della Contrada vincitrice e siamo di nuovo qui, nella chiesa Madre, con uno spirito diverso rispetto allo scorso anno: siamo qui per rendere omaggio alla Contrada della Terra, vincitrice del Palio 2015. Per il Comitato Palio, per tutti i Consigli di Contrada, oggi rappresenta la fine ed il principio di un nuovo anno contradaiolo. L’anno scorso ho esordito parlando della necessità di portare colore e calore nel nostro paese, di non dimenticarci degli ultimi che abitano nelle nostre Contrade. Oggi mi ritrovo qui a dover considerare e fare un analisi di quanto accaduto nell’anno appena trascorso. E’ stato un anno particolare, lo abbiamo vissuto tutti. C’è chi ha raggiunto traguardi sportivi ed umani, altri che hanno superato problemi interni, altri che purtroppo trovano ancora difficoltà. E’ stato un anno molto acceso dal punto di vista non solo della competizione sportiva ma anche personale, ed è un rischio che non dobbiamo mai correre. Sono qui a ricordarci che non si può far parte di questo sistema senza considerare un cambiamento di mentalità in noi stessi. Un cambiamento che deve portarci ad essere molesi diversi rispetto a quello che siamo stati sino a prima di approcciare al Palio, molesi migliori, in un processo evolutivo che ci serva a stare assieme agli altri, a coinvolgere sempre più contradaioli molesi, a tessere rapporti di proficua collaborazione e dialogo anche e soprattutto quando le condizioni lo rendono difficile. La competizione sportiva deve essere limitata ai soli giorni del Palio e del Torneo. Dopo di esse, è tempo di pace, riflessione e cambiamento positivo. La competizione, quella sana, è il sale di ogni progresso: ci spinge a non guardare in cosa gli altri sbagliano ma in cosa possiamo essere migliori noi. Ci deve spingere ad ammirare chi fa meglio, a prenderne umilmente esempio, a cambiare rotta quando la direzione intrapresa non è stata giusta. A mettersi continuamente in discussione, a mostrare rispetto verso i simboli della rappresentanza: le fasce da Capitano ed i foulard del Consiglio, non sono semplici pezzi di stoffa. Essi raccontano il peso della nostra responsabilità verso il Palio e verso quel popolo che ci ha dato fiducia. Non è poco tutto questo. Stiamo entrando nel sesto anno e mi sembra di dover tornare alle origini dei princìpi e dei valori. Dovremo dedicare tempo alla formazione personale, al confronto, alla crescita comune per far crescere la comunità. Non prestare attenzione a questi aspetti, non ci renderà pronti ad affrontare la sfida della crescita, perché senza la componente culturale, senza aver interiorizzato perfettamente cosa stiamo facendo, non possiamo essere promotori del cambiamento molese. Rifletto sui chi in questi anni ha abbandonato il sistema e non vi è più entrato per motivi a volte condivisibili a volte non condivisibili. A loro rivolgo le mie più sincere intenzioni di accoglienza: le Contrade sono state la vostra casa e continueranno ad esserlo. Sarete sempre i benvenuti. A chi ha dovuto abbandonare il Palio per motivi di lavoro lasciando il proprio paese e con esso una parte del cuore: a voi il nostro abbraccio più grande e la speranza di riavervi a Mola. A chi è entrato questo anno, a chi ha deciso di restare per costruire, non venendo meno alle promesse ed alla fiducia riposta dai cittadini molesi, a voi affido la speranza dell’apertura e della disponibilità al confronto senza riserve ed alla riflessione attenta, che faremo tutti assieme, guardando a realtà che possono soltanto essere di esempio. A noi il compito di rendere sempre tutto più bello e forte, di amare senza riserve il Palio e la Contrada perché non si può amare il Palio senza amare le Contrade e viceversa. Permettetemi infine di rivolgere un ringraziamento a Don Mimì, Don Mario per la squisita e consueta disponibilità, l’Assessore Gianni Russo in rappresentanza dell’amministrazione comunale, le autorità presenti, il Presidente della Lega Navale Ninni Mariano, i Presidenti e soci delle associazioni amiche del Palio (Avis, Fratres,Admo) Paolo Deliso, Bartolo Fanizza e Mimmo Magnifico, il Presidente dell’Associazione Marinai d’Italia Enrico Tarulli, I Capitani, I Consigli delle Contrade ed i contradaioli, per essere con noi in questo giorno così importante. Un ringraziamento speciale vorrei farlo a chi si è assunto l’onere di continuare a rappresentare e portare avanti la Contrada verso la costruzione di un nuovo Consiglio, nella certezza che in questo processo di ricostruzione non verrà meno il supporto del Comitato Palio e di tutte le Contrade sorelle. Buon anno contradaiolo a tutti nel segno della crescita e dell’evoluzione personale“.