Monopoli: il liceo musicale Luigi Russo a Bologna per la solennità di San Petronio
Il Liceo Musicale – IISS “Luigi Russo” la sera del 2 ottobre era a Bologna per assistere ad un concerto unico, realizzato in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo patrono. Ben quattro cori, due in cornu epistolae e due in cornu evangelii, collocati sulle balconate del presbiterio, hanno eseguito la Messa a quattro cori che l’ottantottenne compositore Giacomo Antonio Perti realizzò per la festa di San Petronio del 1749 e il mottetto Date melos, date honores che Perti compose su commissione del Gran Principe di Toscana, Ferdinando de’ Medici, nel 1705. La lunga esperienza musicale di Perti fu contraddistinta dal plauso di musicisti di tutta Europa e dalle lusinghe di imperatori, principi e pontefici. La produzione di Perti abbraccia un arco cronologico di circa settantasette anni, dalle prime composizioni del 1678 all’ultima Messa composta in San Petronio un anno prima della sua morte avvenuta nel 1756. Sebbene le composizioni della maturità siano spesso una rielaborazione in veste più moderna delle migliori partiture degli ultimi due decenni del XVII secolo, la Messa a quattro cori rivela un esemplare equilibrio fra lo stile antico e quello moderno, mostrando quanto il Perti padroneggiasse la tecnica contrappuntistica.
Per gli studenti e i docenti del Liceo Musicale “Luigi Russo” assistere al concerto è stato come fare un salto nel passato, in quel Settecento musicale che le voci del Coro della Cappella musicale arcivescovile della Basilica di San Petronio, del Coro da Camera del Collegium Musicum Almae Matris dell’Università di Bologna, dell’Ensemble vocale “Color Temporis” e del Coro “Euridice”, dirette dal maestro di cappella Michele Vannelli, sono state in grado di riprodurre. A completare il suggestivo effetto sonoro, il suono antico dei due organi, quello di Lorenzo da Prato del 1475 e quello di Baldassarre Malamini del 1596, nonché la cornice architettonica della Basilica di San Petronio. Il viaggio è stato particolarmente interessante anche perché ha permesso di visitare i luoghi musicali di Bologna: il Museo internazionale e la Biblioteca della Musica, il Conservatorio “G. Rossini”, il Teatro comunale e la sede storica del DAMS.