Estetista uccisa a Mola di Bari, per Vendola ” un dovere noi parte civile”
<<Un primo passo importante nella responsabilizzazione di ciascuno riguardo la lotta contro la violenza sulle donne>>: è questo il commento del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, soddisfatto per la decisione della Corte d’Assise di Bari di accogliere la richiesta di costituzione di parte civile, avanzata dall’ente per la prima volta per casi del genere, nel processo per femminicidio per la morte della ventinovenne italo-brasiliana Bruna Bovino, uccisa il 12 dicembre 2013 a Mola di Bari. La possibilità di costituirsi parte civile nei processi per femminicidio è prevista dalla legge regionale n.29 approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso luglio e fa parte, si legge in una nota dell’ente, della <<più ampia strategia regionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere>>. <<Le donne in Italia – ha detto Vendola – continuano ad essere uccise, stuprate e molestate. il bilancio di questi reati, nell’anno appena concluso, è davvero drammatico. siamo persuasi del fatto che non sia possibile cambiare questa cupa realtà, se non ci adoperiamo tutti per un profondo e radicale mutamento delle relazioni uomo-donna e del ruolo della donna in ogni ambito della quotidianità. per parte nostra – conclude Vendola – noi continueremo su questa strada, per aiutare in modo concreto tutte le donne, per tutelare la loro libertà e i loro diritti>>.