Monopoli: un successo per i falò nel centro storico, ma una volta si facevano “gratis”

satiraLa ripresa dell’usanza di accendere falò nel borgo antico cittadino è sicuramente un dato positivo anche in considerazione dell’interesse evidenziato dai tanti visitatori, ma la domanda è lecita: era proprio necessario stanziare la somma di 3000 euro dalle casse comunali per riprendere quella che una volta era una tradizione spontanea e gratuita? Possiamo ancora parlare di “tradizione” o ci troviamo di fronte ad un semplice evento simile a qualsiasi tipo di spettacolo? Perchè in tal genere di iniziativa non sono stati inseriti anche i falò delle periferie e quelli delle campagne? A chiederselo è anche l’ex presidente della Confraternita di San Giuseppe di Monopoli, Cosimo Migailo, che nel corso del suo lungo mandato aveva portato i festeggiamenti in onore di San Giuseppe ad un livello mai visto, con un ricco programma Sacro e Profano che prevedeva, tra le altre cose, il Concorso Falò dell’Accoglienza al quale partecipavano tutti i falò del centro storico, della periferia e della campagna, accesi in sequenza subito dopo il passaggio della processione di San Giuseppe. <<Quando i falò erano gratuiti – commenta Migailo – l’amministrazione li ha tolti, ora li ha rimessi a pagamento. Quando li organizzavamo noi come Confraternita non chiedevamo nulla al Comune e premiavamo anche i falò migliori nel corso di una cerimonia in San Leonardo. Poi c’era anche un concorso specifico per i bambini, insomma si capiva che l’accensione dei falò era legata alla tradizione di San Giuseppe>>. Dalle parole di Migailo traspare una certa amarezza, anche comprensibile, per chi ha realizzato iniziative senza necessità di esborsi di denaro pubblico. Semplici fuochi, d’altronde questo era il nome della manifestazione, e non “Falò di San Giuseppe” come invece vorrebbe la tradizione che necessità della commistione tra sacro e profano perchè questa è la vera origine, altrimenti siamo di fronte al solito tentativo di spettacolarizzare episodi della identità cittadina svuotandoli del loro significato.  Una tradizione è tale se una popolazione sente la necessità di reiterarla nel tempo senza bisogno di denaro per farlo e poi, Monopoli, è fatta di centro storico, periferie e campagna, e una manifestazione pubblica patrocinata dal Comune dovrebbe cercare di abbracciare tutto il territorio e non solo una sua parte.

L’Antipatico