Monopoli: Sudestival; Un viaggio ad educazione sentimentale, verso la strada della diversità
Inaugurata la sezione concorso della 19° stagione del Sudestival, con la commedia In viaggio con Adele
Si fa presto buio nella sala del Vittoria.
Si spengono luci e il vociferare del pubblico: è cominciata la festa dell’inverno del Sudestival, i venerdì al cinema, la sezione concorso.
Il corto
Il buio diviene immagini e parole che feriscono, con dolcezza, il silenzio della sala. Due anziani nudi, completamente, sono la prima immagine surreale sullo sfondo nero, del nulla della vita, del suo non senso. Ad aprire la sezione corti con Come la prima volta, è stata la regista Emanuela Mascherini. Il cortometraggio mostra la storia d’amore di un uomo e della sua sposa malata di Alzheimer. Interessante è il parallelismo tra la memoria perduta della donna e l’era del digitale, in cui tutto può essere cancellato. Perduto.
E, sul grande schermo, vediamo come l’amore rimanga nella memoria dell’uomo, ma nell’incessante accadere, lo vediamo disfarsi innanzi a quel nulla a cui tutto arriva in un filosofico compimento.
È l’ora del film in concorso
Terminato l’incontro con la giovane regista, è il momento del film in concorso.
Gli ultimi arrivati prendono posto. La magia del cinema sta per cominciare; perché l’ex celluloide apre orizzonti nuovi; nuovi mondi, e possibilità di ampliare l’orizzonte delle nostre piccole vite. Riflettere e ridere. Perché la commedia diretta dall’ospite Alessandro Capitani, si apre con un’immagine che suscita riso e ilarità. E il pubblico approva immediatamente trascinato in un mondo che non si conosce; ma che questo film indaga: una storia on the road tra un padre e una figlia; una ragazza che definiremmo speciale, insomma, diversa. Perché la diversità ancora oggi, a quasi vent’anni nel duemila, spaventa, tra muri di pregiudizi e paura di ciò che non si conosce.
Ma passiamo alla protagonista del film.
Adele è una ragazza, come dicevamo poc’anzi, speciale. Nella pellicola non è ben specificato se sia affetta dalla sindrome di Asperger o autismo. Forse né l’una, né l’altra. È semplicemente diversa o come lei stessa si definisce neuro – diversa.
Appare già nella prima scena con un vestito da coniglietto rosa; che nel suo essere eccentrico, rivela immediatamente il suo mondo così diverso da quello definito normale. Sembra che l’unico modo che abbia di non perdere di vista il mondo reale si quello di etichettare le cose con un post-it; un modo di non perdersi nell’incessante accadere di simboli
dell’ esistenza circostante.
Riflessioni sui personaggi
Poi c’è suo padre, un attore teatrale di successo – commedia nella commedia – ; un uomo cinico, ipocondriaco il cui personaggio è interpretato magistralmente da Alessandro Haber.
Una provincia pugliese: quella di Adele. Il palcoscenico del mondo di Aldo Leoni, suo padre.
Venivano dai più lontani estremi dell’esistenza; due universi paralleli che mi si sarebbero sfiorati nemmeno all’infinito; due microcosmi agli antipodi della vita – entrambi chiusi nella commedia, nella farsa del teatro, dell’ essere al mondo. Eppure in questo viaggio on the road, in cui il primo incontro è irrimediabilmente uno scontro, esiste qualcosa che li unirà: il legame di sangue, un affetto innato che anche Adele che viaggia con un gatto immaginario in una cesta, riconoscerà. Un mondo nel mondo e fuori dal mondo; perché in questa strada di scoperta di sé, di ritorno, i personaggi uniranno le loro solitudini, colmate da un affetto innato che li spinge e li allontana. E poi li unirà, per la vita.
Interessante e commovente il finale in cui il mondo oscuro e impenetrabile di Adele sarà aperto da suo padre, il cui volto è di un grandissimo Haber, che finirà anche lui con il vedere il gatto venir lentamente fuori dalla cesta: emblema di un muro che cade; di una porta aperta su di un mondo la cui serratura è l’amore.
Breve riflessione tecnica
La sceneggiatura scritta da Nicola Guaglianone, autore di commedie d’autore, assieme a Tonino Zangardi, rivela un solidissimo impianto narrativo, in cui si ride di gusto e non ci si annoia mai.
In viaggio con Adele è un romanzo di formazione che dipana l’evoluzione interna dei due protagonisti: un magistrale Alessandro Haber e una meravigliosa Sara Serraiocco. Il ruolo dell’agente teatrale del protagonista è di una convincente Isabella Ferrari che interpreta anch’essa la solitudine umana di un mondo, che sarà sgretolato nel finale, con l’ultimo post-it di Adele.
Un film da non perdere: un viaggio interiore di scoperta e di educazione sentimentale.
Fabio Angiulli