Mola, maltratta la moglie, arrestato
MOLA DI BARI – Nei mesi scorsi gli era stato vietato di avvicinarsi all’abitazione della ex moglie, dopo che le avrebbe reso la vita un inferno, tra telefonate minacciose e messaggi con insulti. Si era persino introdotto nell’abitazione della donna. Grazie al provvedimento del giudice lei, 49 anni, era riuscita a riacquistare un po’ di pace. Ma l’altra sera l’ex coniuge, ha raggiunto la sua abitazione e urlando come un ossesso, ha inveito contro la donna. Che non ha perso un attimo: ha chiamato il 112 dei Carabinieri per chiedere aiuto. I militari hanno raggiunto l’abitazione, nella prima periferia cittadina, trovando l’uomo fuori di sé. E per lui, questa volta, sono scattate le manette. E’ l’ennesimo episodio di maltrattamenti in famiglia che segue il percorso del Codice rosso: serve a velocizzare le procedure di indagine e di denuncia nei casi di violenza sulle donne. È la norma di recente applicazione che modifica l’articolo 347 del codice di procedura penale, stabilendo l’obbligo della Polizia giudiziaria di comunicare, nell’immediato, ovvero appena viene raccolta la denuncia delle presunte vittime, al pubblico ministero le notizie di reato acquisite se riguardano delitti di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di convivenza, senza lasciare discrezionalità sulla sussistenza dell’urgenza. Il motivo è legato al rischio connesso all’attesa. In questi casi, infatti, il trascorrere del tempo potrebbe aggravare ulteriormente una situazione già compromessa. La “ratio” è quella, quindi, di consentire l’avvio tempestivo della procedura, così da poter adottare subito eventuali provvedimenti indispensabili per la sopravvivenza della donna. Come quelli “protettivi” o di “non avvicinamento”. A tre giorni dalla denuncia il pubblico ministero deve ascoltare la vittima e valutare il caso, eventualmente sottoponendolo al gip (giudice per le indagini preliminari) per i provvedimenti conseguenti. Col via libera al Codice rosso, a Mola diversi uomini sono stati raggiunti da ordinanze di allontanamento dalla coniuge. Alcuni sono anche finiti agli arresti ed in un caso, la famiglia, moglie e due figlie, ha dovuto essere trasferita in una casa famiglia dove è seguita da una equipe di assistenti sociali.