Conversano Capigruppo in videoconferenza
CONVERSANO – In tempo di emergenza la politica e l’amministrazione non possono fermarsi. L’impossibilità a riunirsi non può provocare la paralisi dell’istituzione comunale, come sta accadendo a Conversano. Le possibilità sono tante. C’è la video-conferenza. Ci sono i gruppi whatsapp. O le piattaforme Meet di Google o Team di Microsoft. O ancora Skype. Sono davvero tante le alternative disponibili per discutere, in periodo di emergenza, delle questioni politico-amministrative. Potrebbero tornare utili al consiglio comunale e all’amministrazione di Conversano per evitare, nella settimana in cui in Puglia è atteso il picco dei contagi da Covid-19, la partecipazione alla conferenza dei capigruppo di martedì prossimo (pare si stia scegliendo la soluzione telematica) per discutere di bilancio di previsione. Con la gente che sta rischiando la vita ed il divieto assoluto a creare assembramenti, con le forze dell’ordine che per le strade di tutta Italia fermano le singole persone, è impensabile che a palazzo di città si riunisca una conferenza di capigruppo con una dozzina di persone, propedeutica ad un consiglio comunale con una trentina. In casi come questo è importante garantire la dovuta protezione dal Coronavirus. Peraltro lo scopo della seduta, l’approvazione del bilancio, non giustificherebbe affatto l’impellente necessità della convocazione. In realtà, in questo momento servono azioni in favore dei cittadini, serve azionare la Protezione civile, dare risposte rapide e concrete alle famiglie e sostenere quelle fragili. In questo momento, tenere una riunione che possa registrare la presenza in un unico ambiente di circa 30-35 persone tra consiglieri, assessori, funzionari del comune, polizia municipale e addetti alla registrazione, è azzardato e pericoloso e paleserebbe la violazione delle recenti disposizioni anti contagio. Poi sarebbe ingiustificata in quanto l’approvazione dei bilanci comunali è prevista soltanto per il 30 aprile del 2020 e sicuramente verrà posticipata, vista l’emergenza. Per avviare azioni condivise a sostegno della popolazione, è dunque necessario avviare procedure telematiche, così come accade nelle scuole, negli enti pubblici ed in tante imprese. La città non può fermarsi.