Conversano: “Non ho wifi per la didattica a distanza”
“Dateci un computer e una connessione. Mio figlio, dalla chiusura della scuola, non può seguire le lezioni”. La storia di ordinario disagio al tempo del Coronavirus ha oggi il volto di Maria Patruno, di Conversano, giovane madre di Giuseppe, l’alunno di quinta elementare che non può proseguire il programma scolastico perché la sua famiglia, non agiata, non possiede un pc né una connessione. “Il nostro unico mezzo tecnologico è un vecchio smartphone che a malapena riesce a ricevere le schede didattiche dei professori”. Il problema sembra non riguardi solo la famiglia di Giuseppe. “Sul gruppo dei genitori – spiega Maria – è emerso che nella nostra classe composta da 25 alunni stupendi, un quarto non riesce a seguire le lezioni per diverse ragioni: c’è chi come noi non ha il computer, chi non ha la connessione e chi ha un segnale debole”. La mamma in pena ha suggerito la distribuzione dei libri con le attività da eseguire a casa in questo periodo di sospensione. Un tour “porta a porta” che però le docenti non hanno ancora avviato per il timore, fondato, di contrarre il virus nonostante mascherine, guanti e altri accorgimenti.
L’emergenza, dunque, fa emergere in maniera nitida l’entità del digital divide (divario digitale, si direbbe in informatica) nella città di Conversano, dove non tutti hanno la possibilità di avere un pc a disposizione e le insegnanti saranno costrette a fare il porta a porta per consegnare i compiti a domicilio.
Come si può superare questa emergenza? L’abbiamo chiesto al dottor Maurizio Galiano, amministratore dell’istituto di ricerca “Dyrecta” di Conversano.
“Innanzitutto bisogna eseguire una rapida mappatura del disagio digitale, che oggi è un servizio pubblico essenziale, poi bisogna dotare queste famiglie di pc e tablet che l’ente può acquistare anche con contratti di leasing. La connessione? Una convenzione alla rete dati 4G, che copre bene il territorio di Conversano, consente anche la visione e l’elaborazione di video molto utilizzati nella didattica a distanza. Vi sono software offerti gratuitamente da grandi società come Cisco, Google, Microsoft che su sistemi operativi open source (software di libero accesso si direbbe in informatica) e piattaforme di e-learnig (la didattica digitale) consentono la registrazione delle lezioni, la fornitura del materiale didattico agli alunni e i test intermedi dei moduli formativi previsti dal piano formativo”.
Il Comune di Conversano, dunque, e l’istituzione scolastica dovrebbero farsi carico di questa emergenza che rischia di trasformare il digital divide in social divide (divario sociale).