Monopoli, Alba, il plexiglass non funziona per le spiagge
Il plexglass non funziona per le spiagge. Ne è convinto Francesco Alba del “Lido Sabbiadoro” di Monopoli. “Le immagini che da giorni stanno impazzando su social, Tg e programmi in tutta Italia – dice Alba – vedono una serie di pannelli in plexiglass che suddivideranno gli ombrelloni. Questa ipotesi è un rendering fatto da un’azienda Modenese per far smuovere il proprio business e presentata ad alcune associazioni di categorie balneari. NON è una proposta fatta da nessuna associazione o da nessuna impresa balneare“.
Da operatore del settore ci tengo a specificare l’assoluta inutilità dei suddetti dispositivi facendo emergere alcune considerazioni:
1- se l’accesso ai supermercati prevede 1,5 mt di distanza senza alcun dispositivo di separazione non comprendo come si debba pensare di dividere gli ombrelloni che per le ordinanze regionali, hanno una distanza minima di 3,5mt;
2- ci si può sicuramente rendere conto di come la chiusura all’interno di una cella possa essere inumana e che sia impensabile restare all’interno di essa, considerando l’effetto serra che si verrebbe a creare;
3- l’acquisto dei pannelli aumenterebbe ancor di più il costo che ogni operatore affronterebbe, gravando sul prezzo finale, cosa che nessuna impresa balneare vuole fare!
Valutando questi aspetti, vorrei mettere l’accento sul buon senso e sulla responsabilità che ognuno dovrà avere una volta passata questa prima fase di Pandemia. Penso che le nostre strutture debbano iniziare a prendere in considerazione delle azioni congrue alla gestione degli spazi ed alla gestione al mondo balneare, più idonee rispetto a quella sopracitata. Non sapendo ancora come verrà gestita la modalità di accesso alle nostre strutture e che francamente non mi permetto di analizzare (misurazione di febbre, test sierologici, tamponi, certificato di immunità), queste possono essere delle modalità più concrete di gestione:
1- Aumentare la distanza tra gli ombrelloni, garantendo uno spazio di utilizzo di 15 metri quadri per ombrellone per un massimo di 3 persone. La suddivisione, se deve esserci, potrebbe esser garantita attraverso delle corde o da divisori meno invasivi e meno opprimenti di un plexiglass, che permettano alla clientela, di poter essere al “sicuro” nello spazio a loro dedicato
2- Sanificazione per accesso di tutte le aree dedicate alla sosta (ombrelloni, sdraio, lettini, tavoli da bar, ristorante) e sterilizzazione costante dei servizi igienici
3- Accessi sicuri per gli utenti (ombrelloni, tavoli da bar e ristorante) in maniera tale da poter garantire l’accesso alle stesse, attraverso camminatoi congrui al rispetto delle distanze rispettando file e gestione del cliente con distanze prestabilite nei servizi;
Ogni struttura ha delle caratteristiche e possibilità differenti ed ognuna dovrà far fronte a degli accessi più limitati. Ma vi assicuro che non ci spaventa, si vuole adottare ogni possibile soluzione atta a garantire il miglior servizio possibile, per garantire alla nostra clientela la massima tranquillità e sicurezza. La volontà è sicuramente quella di avere ancora la stagione balneare, qualsiasi essa sia.