Monopoli e lo stretto legame con la “Madia”
Quest’oggi ritorniamo nella Cattedrale di Monopoli, per soffermarci questa volta su quello che è il fulcro della fede cittadina e della costruzione architettonica della Basilica Cattedrale stesa. Bella .. , si legge ne “La Stella di Monopoli”, e questa è anche la prima frase che ascoltiamo dai visitatori e dai devoti quando ammirano l’icona di Maria SS. della Madia. La sacra icona su legno, conservata nella Basilica Cattedrale, è un’odegitria, una delle diverse tipologie di icone mariane bizantine. Le icone, dal greco eikon che significa immagine, oltre ad essere molto spesso, come nel caso della Madia, delle stupende opere d’arte, non nascono con il fine di essere apprezzate esteticamente, ma con un alto valore simbolico e didascalico che deve indurre il fedele alla preghiera e alla meditazione. L’immagine, appunto, è ciò che rimanda a qualcos’altro. Questo il fine della Madonna Odegitria, in greco colei che indica la via, poiché con la mano indica il Bambin Gesù, via della salvezza per l’umanità. Il Bambin Gesù appare come un adulto in miniatura, vestito di abiti regali, con in mano il rotolo della vita. La Madonna, dal canto suo, si “limita” semplicemente a sorreggere il bimbo con il braccio sinistro, mentre con la mano destra indica all’uomo la necessità di seguire gli insegnamenti del Figlio, se desidera raggiungere la salvezza. Queste poche ma frettolose indicazioni vogliono far ricordare quanto fosse diverso il contesto culturale e religioso, bizantino, che diede vita a questa immagine e quanto forte debba essere il richiamo a leggere i messaggi in essa contenuta, piuttosto che ad apprezzarla solo dal punto di vista artistico. La Madonna giunta a Monopoli nel dicembre del 1117, fu ribattezzata “della Madia”. Non è ancora certo il perché: secondo alcuni poiché la zattera sulla quale giunse nel porto di Monopoli, ricordava ai fedeli la madia sulla quale si faceva lievitare il pane. La madia, infatti, è un cassettone in legno con coperchio che si usava nelle case di campagna per impastare il pane e per custodirvi farina, lievito e altre sostanze alimentari. I giorni 14, 15 e 16 agosto, festa dell’Assunzione di Maria Vergine, rappresentano uno dei momenti più attesi dell’estate monopolitana, sia dal punto di vista della fede e della devozione, sia negli aspetti storici, culturali e turistici. Si tratta della rievocazione dell’approdo sulle coste monopolitane dell’icona di Maria SS. della Madia. L’evento si ripete due volte l’anno, ad agosto e la notte tra il 15 e 16 dicembre, alle prime luci del giorno, quando secondo la tradizione, nel lontano 1117, nell’antico porto di Monopoli approdò una zattera con una bellissima icona bizantina raffigurante la Madonna. L’evento coincise, peraltro, con la fase finale della costruzione della Cattedrale romanica voluta dal Vescovo Romualdo: si racconta che le travi di quella zattera servirono per costruire il soffitto della cattedrale, ancora incompleto per carenza di fondi e legname. Oggi le travi della zattera sono visibili nel primo altare a destra della cattedrale, ancora in perfetto stato di conservazione. La sacra icona, invece, è conservata sempre in Cattedrale nell’altare detto “del Trionfo”, in una posizione dominante all’interno della chiesa. La rievocazione dell’approdo dell’icona è senz’altro uno dei momenti religiosi più sentiti da parte dei Monopolitani, oltre che forte fattore di identità cittadina: migliaia di fedeli e turisti, ogni anno, si assiepano sul porto di Monopoli, attendendo l’arrivo della zattera. La venerata immagine di Maria, prima di toccare le sponde della città, torna per tre volte indietro poiché per tre volte il Vescovo Romualdo non diede credito alle parole del buon Mercurio, il sagrestano al quale la Madonna era apparsa in sogno per annunciargli il suo arrivo. La sacra icona viene poi portata in processione attraverso le vie della città, fino a giungere nella Cattedrale a lei dedicata dov’è quotidianamente custodita. La stanza degli ex voto in Cattedrale attesta miracoli e interventi soprannaturali della Madonna nella storia della città, mentre lo straordinario patrimonio di edicole votive cittadine dedicate a Maria SS. della Madia e le tantissime tele custodite presso le case dei monopolitani, non fanno altro che attestare lo straordinario segno lasciato da quell’evento sulla storia e sulla cultura cittadina.
Cosimo Lamanna