Conversano, l’imprenditore Vito Meliota arrestato a Roma
(Adn Kronos) C’è l’imprenditore 37enne di Conversano, Vito Meliota, tra i soggetti accusati per presunta estorsione aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio dalla Procura di Roma. Sono queste le accuse dalle quali devono difendersi Meliota e un altro indagato eccellente, l’ex senatore Sergio De Gregorio, anch’egli tra gli arrestati nell’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Roma e coordinata dalla Dda che ha portato all’esecuzione di nove provvedimenti cautelari emessi dal gip a carico di altrettante persone considerate responsabili, a vario titolo e in concorso, dei reati di estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio. Secondo quanto scrive il gip Antonella Minunni nell’ordinanza di custodia cautelare, “Sergio De Gregorio ha una caratura criminale e scaltrezza davvero eccezionale”. De Gregorio, scrive ancora il gip, “si conferma il punto di riferimento indiscusso, lo stratega del gruppo, sempre pronto a ‘sistemare’ le cose, è lui che risolve le questioni sorte all’interno del gruppo e che suggerisce ogni volta le strategie difensive, è recidivo avendo riportato, tra l’altro, condanne per corruzione in atto contrario doveri d’ufficio. Ha una caratura criminale e scaltrezza davvero eccezionale”. In carcere, oltre a lui, sono finiti fra gli altri due ex appartenenti alla Marina Militare, Antonio Fracella, 41 anni, di Nardò (Lecce) e Vito Frascella, 40enne nato a Taranto. Custodia cautelare in carcere anche per Giuseppina De Iudicibus, 55 anni, di Napoli, e Michela Miorelli, 43enne originaria di Rovereto. Ai domiciliari è finito Vito Meliota, 37enne di Conversano, mentre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla pg per Michelina Vitucci, 44enne originaria di Bari. E’ ricercato invece, in quanto irreperibile e già da tempo all’estero, Corrado Di Stefano, romano di 68 anni, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari. È stato inoltre eseguito il decreto di sequestro preventivo delle quote sociali, dei conti correnti e del complesso aziendale dei beni parte del patrimonio aziendale di sei società e un sequestro per l’equivalente di 480mila euro. Le indagini, condotte dalla I Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Roma e coordinate dai Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia, sono durate circa due anni e hanno portato alla luce casi di estorsione ai danni di due bar della capitale e il reimpiego di oltre 470mila euro all’interno di società legate agli indagati, “il cui punto di riferimento – spiegano gli investigatori – è l’ex senatore De Gregorio attorno al quale ruotano le dinamiche criminali del gruppo”.