Conversano, 17 operai Arif ricorrono al Tar
Minacciano un sit in, chiedono «rispetto» e per ottenerlo hanno dato la parola alla magistratura amministrativa. Con un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Bari, notificato all’Arif, molti dipendenti dell’agenzia regionale per l’irrigazione e le attività forestali esclusi dal piano delle stabilizzazioni, hanno impugnato, «chiedendone l’annullamento previa sospensiva», la delibera commissariale numero 191 del 20 aprile scorso «che approva il nuovo piano delle assunzioni riservato ad un centinaio di dipendenti ex Sma (società privata che forinva servizi agro-forestali alla Regione Puglia) senza passare da procedure concorsuali». Ben 12 ricorrenti sono ed operano quasi tutti nel Sud Est Barese: cinque sono di Conversano, sei di Turi, uno di Polignano a Mare; altri cinque sono di Laterza in provincia di Taranto. Per chiedere «la stabilizzazione di tutti gli aventi diritto e l’applicazione del contratto autonomie locali», gli operai si sono rivolti all’avvocato amministrativista Alessandro Ieva di Bari. In campo anche il sindacato Csa Ral-Regioni autonomie locali (fa capo alla Cisal): «Siamo rammaricati – spiega il segretario generale della Puglia Carlo Cisarola – per il negativo evolversi della vicenda. Questa organizzazione sindacale più volte ha espresso perplessità sul modus operandi dell’amministrazione, sottolineando sempre lo stato giuridico dell’Arif di agenzia pubblica. Restano ancora inascoltate e disattese le nostre istanze, per questo siamo stati costretti a rivolgerci agli organi competenti per affermare i diritti dei lavoratori e del sindacato. Il nostro ricorso al Tar della Puglia per l’annullamento della delibera di fabbisogno di personale, che prevede la stabilizzazione di pochi dipendenti, è solo la punta dell’icerberg di tutte le problematiche lavorative». I lavoratori ricorrenti chiedono l’applicazione del Ccnl-funzioni locali, il cosiddetto contratto unico, «da applicare a tutti i lavoratori – conclude il sindacato nella sua nota – che siano gli storici oggi O.T.I. (operai a tempo indeterminato), che siano ex Co-difesa e interinali da stabilizzare. Ma l’amministrazione al contrario ha individuato solo negli ex Sma, gli aventi diritto ad una stabilizzazione con il contratto funzioni locali. A questo punto ci chiediamo le ragioni di questa scelta che penalizza molti altri lavoratori rimasti nel limbo del precariato». Il Csa-Ral annuncia anche «la presentazione di un esposto alla Procura del capoluogo, al Ministero della Funzione pubblica e all’Aran». Annunciato anche un possibile stato di agitazione che potrebbe avere ricadute sul servizio irriguo, in questo periodo estivo indispensabile.